Aspettative razionali?

 

La scienza economica negli ultimi decenni ha subito importanti trasformazioni. Una delle più importanti è senza ombra di dubbio l'"invenzione" delle aspettative razionali. Le aspettative razionali sono un concetto molto semplice. Si suppone che le persone siano tutte razionali e che elaborino delle proiezioni (cioè delle aspettative) sulle variabili economiche basandosi su tutte le informazioni in loro possesso. Per dirla in modo semplice: una persona esamina lo scenario economico e trae delle conclusioni. Tali conclusioni sono la base per poter prevedere il futuro trend dell'economia.

A livello economico-statistico si possono costruire studi molto elaborati utilizzando le aspettative. Nel concreto, per conoscere le aspettative, si eseguono dei semplici sondaggi: ad esempio si fanno interviste ad economisti, imprese e/o cittadini chiedendo loro quale sarà l'andamento di una determinata variabile economica. Bene, visto che ormai la dottrina economica dominante ritiene le aspettative razionali un fondamento irrinunciabile della ricerca economica mi sembra giusto avanzare qualche perplessità (più persone sono d'accordo su una idea più quella idea diventa "pericolosa").

Le perplessità sono due. E riguardano, almeno in questo caso, le aspettative di inflazione (che rientrano tra i miei studi). Se le aspettative fossero realmente razionali esse dovrebbero anticipare i trend futuri delle variabili in oggetto. Nel caso in esame, le aspettative di inflazione dovrebbero prevedere un aumento dell'inflazione prima che il tasso di inflazione cresca e lo stesso dicasi in caso di trend discendente. Le aspettative, in breve, dovrebbero prevedere e, quindi, anticipare il movimento della variabile in esame. Nel caso dell'inflazione le aspettative di inflazione dovrebbero essere in grado di prevedere almeno il trend del tasso (non sono talmente esigente da aspettarmi che le aspettative centrino perfettamente il futuro tasso di inflazione realizzato). Ma così non sembra essere. Infatti, se si esaminano in parallelo l'inflazione realizzata e le aspettative (rintracciabili on line sui vari siti, soprattutto frutto di interviste o proiezioni di istituti economici) sembra che ci si trovi davanti ad aspettative estrapolative (cioè che si basano sul modo in cui la variabile, nel nostro caso l'inflazione, si è mossa nel passato) invece che ad aspettative razionali. Sembra che le aspettative seguano il trend dell'inflazione passata invece di prevederlo!

Ciò è successo sia a livello europeo che a livello nazionale. Le aspettative di inflazione nell'area Euro hanno cominciato a salire solo quando si è registrato un incremento del tasso di inflazione. Invece doveva accadere il contrario! Per rendere più chiara la situazione riporto un grafico tratto dal Supplemento al Bollettino Statistico dalla Banca d'Italia del dicembre 2007. Lo stesso esame si potrebbe fare a livello europeo. Per velocità e comodità mi limito al caso italiano.

Si nota in modo evidente che la linea nera (le aspettative) segue con ritardo l'andamento della linea grigia (il tasso realizzato). Se le aspettative fossero razionali si dovrebbe verificare il contrario! La linea nera dovrebbe anticipare il movimento della linea grigia. Invece sembra proprio che ci si trovi di fronte ad aspettative estrapolative, cioè ad aspettative che si modificano a seguito di variazioni del tasso di inflazione realmente registrato. Ovviamente qualcuno potrebbe affermare il contrario. Mi spiego: io nel grafico osservo nella prima metà del 2002 una discesa delle aspettative. Secondo me questo movimento deriva dalla discesa nel 2001 del tasso realizzato. Altri potrebbero affermare che invece quel movimento delle aspettative ha anticipato la discesa del tasso realizzato nella seconda metà del 2003. Però mi sembra fuori di dubbio che l'ultima ascesa delle aspettative, fine 2008, sia il frutto della precedente salita del tasso realizzato (fine 2007). Penso che la mia analisi almeno un minimo dubbio lo faccia sorgere. Se fosse realmente così, ciò farebbe cadere buona parte delle attuali fondamenta teoriche dell'attuale pensiero economico, ma per ora sono (siamo;)) in pochi ad avanzare una tale ipotesi. Vedremo cosa ci dirà il futuro.

AF 08/06/2008

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