Gli effetti distorsivi dell'autoconsapevolezza dei consumatori e consequenziali soluzioni

 

Si consideri una mercato in cui vige la concorrenza perfetta, con comportamenti dei soggetti perfettamente razionali e con facilità di accesso dei consumatori alla conoscenza dei prezzi praticati dai venditori.

Si supponga che i beni venduti siano sostanzialmente identici in termini di qualità e che valgano le economie di scalacostanti o crescenti.

Se un venditore riesce a proporre il bene ad un prezzo inferiore rispetto ai suoi concorrenti (può avere, per esempio, scoperto un processo produttivo più efficiente che gli permette di diminuire i costi produttivi e quindi il prezzo finale), questi vedrà aumentare la propria quota di mercato perchè razionalmente i consumatori preferiranno acquistare un bene ad un prezzo inferiore, piuttosto che un altro, qualitativamente equivalente, ad un prezzo superiore. I consumatori cercheranno in questo modo di far valere la loro forza contrattuale e di indurre gli altri venditori a diminuire i prezzi. Costoro vedranno ridursi i ricavi e i venditori marginali saranno esclusi dal mercato perchè subendo perdite e non riuscendo a migliorare l'efficienza produttiva dovranno chiudere la loro attività.

I venditori non esclusi dal mercato potrebbero rispondere con una politica dei prezzi allineata a quella praticata dal primo venditore (che aveva per primo diminuito il prezzo di vendita). Quest'ultimo però può adesso sfruttare la sua posizione di vantaggio. ha infatti la possibilità, avendo aumentato la quota di mercato, di poter ridurre ulterioremente i prezzi sfruttando le maggiori economie di scala. Questo processo di concentrazione di quote di mercato e di esclusione dei venditori marginali può continuare fino a quando rimarrà operativo un solo produttore.

A questo punto, essendosi formato un monopolio produttivo, si assisterà ad una inversione nel trend dei prezzi che cominceranno ad aumentare poichè l'unico produttore cercherà di sfruttare il potere monopolistico conquistato. Se inoltre il mercato non è contendibile e vi sono barriere all'entrata o elevati sunk costs (costi non recuperabili) si verificherà quindi che una conseguenza negativa (monopolio) è stata il frutto del comportamento razionale dei consumatori, divenuti consapevoli della loro forza contrattuale.

I consumatori vedranno peggiorare sensibilmente la loro situazione: avranno a disposizione beni a prezzi superiori, probabilmente la mancanza di concorrenza potrebbe indurre il monopolista a diminuire la qualità dei prodotti offerti o a ridurre la spesa per la ricerca qualitativa e i consumatori dovranno confrontarsi con una controparte molto più forte. L'unico produttore potrebbe inoltre non avere più stimoli verso la riduzione dei costi potendo ora scaricare eventuali aumenti dei costi produttivi sul prezzo finale di vendita (e cioè sul consumatore).

In un mercato così strutturato è quindi necessario, per evitare un "fallimento del mercato", attivare processi politici di controllo che puntino a due obiettivi: uno ex ante e uno ex post.

L'obiettivo ex ante (prima del monopolio) è quello di un'attenta analisi delle dinamiche delle quote di mercato. Una autorità politica dovrebbe sanzionare le posizioni dominanti che potrebbero alla lunga trasformarsi in oligopolio, duopolio o monopolio. Si dovrebbero inoltre sanzionare e negare gli accordi "sospetti" che potrebbero celare operazioni dannose per il mercato.

Ex post le autorità di vigilanza dovrebbero agire o sui prezzi o sulle condizioni di accesso al mercato o ancora direttamente sull'azienda monopolista. Si potrebbero creare meccanismi di riduzione dei prezzi a scadenze prefissate in modo da evitare che il monopolista possa avere una gestione inefficiente scaricando la propria inefficienza sui prezzi finali. L'altra strada sarebbe quella di una riduzione dei costi di ingresso nel mercato per favorire la nascita di concorrenti. Si potrebbe costruire una legislazione fiscale che serva ad attutire l'onere degli investimenti in sunk costs o si potrebbe applicare una tassazione differente tra il monopolista e i nuovi concorrenti. Le ultime possibilità sono: 1) "richiedere" la scissione in più unità della azienda monopolista; 2) avviare un lungo processo che porti prima alla nazionalizzazione del monopolista e poi ad una graduale apertura del mercato e ad una conseguente privatizzazione dell'azienda pubblica.

AF 4/5/04

INTERVENTI