Debito e cambiali

Una buona e una cattiva notizia

Negli ultimi giorni ci sono state un paio di notizie interessanti.

Parto dalla notizia buona: a fine 2008 il debito delle Amministrazioni locali (Comuni, Province, Regioni e altri enti) era pari al 6.8% del PIL, in riduzione di 0.3% rispetto a fine 2007. E’ ovviamente una buona notizia perché misura, seppur in modo molto grossolano, uno stato di discreta salute degli enti locali. È un livello di debito molto basso, assolutamente sostenibile nel tempo. Mi verrebbe da suggerire a Tremonti di lasciar fare un po’ di più agli enti decentrati e di concentrarsi solo sulla riduzione del debito dello stato (la grande palla al piede della nostra nazione). Potete leggere la notizia in modo più approfondito sul sito Ansa, ma, ciò che mi interessava, era porre in risalto questa positiva realtà.

La brutta notizia (tratta da una indagine della Camera di Commercio di Monza e Brianza 

http://tuttocamera.mb.camcom.it/upload/repos/stampa/14/7259/cambiali%5B1%5D.ok.pdf) riguarda il settore imprenditoriale. Si sta registrando un incremento del numero e del valore delle cambiali in circolazione. Quando si registra questo fenomeno vuol dire che nei rapporti tra le imprese i debitori tentano di incrementare i tempi dei pagamenti. Detta in modo semplice, non potendo pagare immediatamente i debiti, si emette una cambiale, ci si accorda con il creditore e si pagherà dopo qualche mese o anno. È un sintomo evidente del rallentamento del sistema economico. Inoltre, le stesse imprese indicano nelle insolvenze dei pagamenti la motivazione principale della carenza di liquidità. Il pericolo in questo caso è che si avvii una spirale negativa. Se molte imprese ritardano il pagamento dei debiti o non pagano affatto, anche le imprese solide (se creditrici) possono incontrare difficoltà. In questo contesto è fondamentale il ruolo del sistema bancario. Speriamo che le banche italiane siano capaci di sostenere gli imprenditori con buone prospettive di sviluppo. In alcuni casi la crisi è solo congiunturale (temporanea) e un piccolo aiuto delle banche potrebbe evitare il fallimento di imprese sane ma adesso nel vortice della crisi.

Il Governo non può fare molto. Un po’ di moral suasion sulle banche sarebbe utile. Inoltre, se si riducessero i tempi di attesa per i pagamenti dovuti dallo stato alle imprese (che in molti casi aspettano mesi prima di essere pagate da stato o altri enti pubblici per i servizi prestati) si riuscirebbe a tamponare la situazione. Questa misura era stata annunciata qualche mese fa, ma non so come è andata a finire…forse non è successo niente (che novità!).

AF 31/10/2009

Vietata la riproduzione. Se vuoi citare scrivi: Antonio Forte, "Debito e cambiali", http://antonioforte.xoom.it.

 

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