La crisi (1)

In questo intervento, ma anche nei prossimi, cercherò di scrivere in modo molto sintetico ciò che penso della crisi. Esaminerò alcuni provvedimenti anti-crisi e alcune cause della crisi. Non sarà un lavoro sistematico. Può essere visto più come la volontà di scrivere un po' di pensieri che come un lavoro ragionato e organico. Ma a volte, più spontanei si è, più si riesce a centrare l'obiettivo.

  • Social card

La famosa social card di Tremonti ha alcuni aspetti che non mi convincono. In primo luogo, se l'obiettivo è quello di aiutare chi è più in difficoltà non capisco perchè si debba spendere denaro per produrre la social card, per distribuirla, per stampare altri documenti...sono tutte spese accessorie, in più, potremmo considerarle superflue. Forse non avranno una grande incidenza, ma in queste situazioni anche incrementare il sostegno di 5 euro (invece di 40 arrivare a 45 euro al mese, ricavando i 5 euro attraverso il risparmio sulle spese di produzione e su quelle burocratiche) può essere importante. Inoltre, non condivido il metodo. Dover costringere queste persone a fare file per dichiarare di essere poveri, dare loro una scheda che certifica la loro condizione, concedere sconti a chi si presenta con quella scheda ecc ecc le ritengo tutte forme poco "carine". Lo scopo è certamente lodevole, ma le modalità non mi sono proprio piaciute.

Inoltre, qualcuno si potrebbe domandare perchè creare una social card e non accreditare direttamente la cifra sulla pensione, sullo stipendio o su un conto corrente. Qui c'è la trovata di Tremonti. Il suo obiettivo primario, non è quello di sostenere i poveri, ma di sostenere i consumi. Infatti, le "ricariche" della social card non possono essere monetizzate. Non possono essere trasformate in moneta, ma devono essere spese. Quindi, tutti i soldi destinati a queste persone bisognose si trasformeranno obbligatoriamente in consumi. Questa è l'intuizione di Tremonti. In questo modo queste risorse non verranno risparmiate, ma saranno spese. Ma ho un dubbio. Visto che ci riferiamo ad un pubblico di persone bisognose e che l'importo non è assolutamente elevato, può essere che queste somme "spiazzino" quelle private. Cioè, in modo più semplice, è possibile che si usino i 40 euro non aggiungendoli alle spese ordinarie, ma come sostituto di un pari importo privato. Invece di spendere le mie 40 euro per la spesa, spendo quelle che mi dà Tremonti. In questo caso l'effetto della misura del Governo sui consumi sarebbe nullo. Invece di incrementare la spesa netta, si vanno ad incrementare i risparmi (visto che uso i soldi della social card per fare la spesa e non spendo quelli che già ho).

Vedremo come andrà a finire.

  • Manovra anticrisi - Tremonti

La manovra varata dal Governo a fine Novembre non è proprio una misura eccezionale. Secondo me, ma non solo secondo me, è una partita di giro. Le risorse sono già disponibili da tempo. Si fa solo una operazione di facciata. Si tolgono risorse al FAS (il fondo per le aree sottoutilizzate) e le si destina ad altri scopi più urgenti. Di risorse in più c'è veramente poco (forse 5-6 miliardi). Non credo che si riuscirà ad avere una buona reazione anti-ciclica. Tremonti continua a stupirmi! Quando doveva e poteva tenere a bada i conti, cioè durante il precedente Governo Berlusconi, si comportò da incosciente azzerando l'avanzo primario, facendo aumentare la propensione all'evasione grazie ai frequenti condoni, facendo aumentare nuovamente il rapporto debito-pil e sforando ripetutamente il limite del 3% nel rapporto deficit-pil (sono dati ormai storici, non si possono contraddire). Oggi, invece, che persino la Commissione Europea avrebbe chiuso mezzo occhio sullo sforamento italiano e che tale sforamento sarebbe utile per alleviare almeno in parte la crisi, Tremonti diventa il paladino dei conti in ordine! Se avesse messo in ordine i conti a suo tempo oggi potrebbe spendere di più!

Parimenti, il caro Tremonti non è credibile come uomo-profeta. Visto che lui aveva previsto tutto prima di tutti gli altri, e visto che gli altri non riescono a capire questa crisi (basta ascoltare una sua intervista o leggere le sue dichiarazioni per capire quanto egli si creda più lungimirante e intelligente degli altri policy makers), mi chiedo come mai, proprio lui, abbia varato la Robin Hood Tax! Mi sbaglio o la Robin Hood Tax colpisce i settori che stanno soffrendo di più a causa della crisi (cioè banche e settore petrolifero)? Pochi mesi fa ha aumentato le tasse sulle banche e ora stila decreti per salvarle? A me sembra che anche lui non avesse capito poi molto di questa crisi! Ma una affermazione del genere dai giornalisti "linguetta" italiani non la sentirete mai...

  • Federal Reserve

Tutti (o quasi) sanno che Bernanke (il Presidente del Federal Reserve Board) ha studiato a lungo la Grande Depressione nel corso della sua vita accademica. Quindi, il suo modo di agire è ben fondato e giustificato. Si è preoccupato di non commettere gli stessi errori che la Fed commise nel 1929. Fino ad ora, infatti, non ha permesso che la liquidità mancasse nel sistema finanziario. Ha agito con estrema determinazione. Ma sorge un problema. Negli ultimi lustri il mondo ha assistito ad una serie ininterrotta di bolle speculative. Si è cominciato con la bolla dei paesi emergenti (circa dieci anni fa tutti parlavano delle tigri asiatiche, poi nella seconda metà degli anni Novanta si è assistito allo sboom con conseguente crisi economico-finanziaria di quei Paesi), poi la liquidità drenata da quei lidi è stata indirizzata verso gli investimenti dot-com, cioè verso i titoli della famosa "new economy" (anche questo termine ora non lo usa più nessuno...ovviamente dopo lo sboom dei titoli). A questo punto la liquidità (ricordiamo sempre che le Banche Centrali hanno attuato politiche di tassi molto bassi e non hanno controllato poi molto la crescita della moneta in circolazione negli ultimi 10-15 anni) è andata a finire nel comparto immobiliare (prezzi delle case alle stelle, tutti che investivano nel "mattone" perchè era un investimento sicuro e molto profittevole, salvo poi svegliarsi una mattina, più o meno durante l'estate 2007, e capire che si era esagerato anche in quel caso). Di conseguenza è cresciuta la bolla immobiliare finché la crisi dei mutui subprime (che è stata solo un pretesto...) ha messo la parola fine anche a questa bolla. A questo punto la liquidità si è "fatta un giretto" con le materie prime (e i tempi coincidono...appena i prezzi delle case in USA hanno cominciato a crescere meno e a diminuire, subito hanno cominciato a correre i prezzi del petrolio e delle altre materie prime). Ora, a tutti sembra che sia in corso un recessione e che non ci siano più bolle in giro. In realtà sta montando un'altra bolla gigantesca sui titoli di stato a breve termine! I "BOT" degli USA hanno un rendimento prossimo allo 0! E i rendimenti dei titoli di stato a breve termine sta crollando in tutto il mondo! La liquidità si sta indirizzando verso questo investimento! In questi giorni, quindi, è in corso la bolla speculativa sui titoli di stato (ma nessuno in tv ne parla. Anche perchè i giornalisti italiani hanno un livelo di conoscenza finanziaria molto basso). Ora, è giusto continuare a gettare benzina (bassi tassi e immissioni di liquidità ininterrotte e di quantità esorbitante) sul fuoco (la liquidità già esistente che genera le bolle)? Lo scenario che la Fed ha costruito nel periodo Greenspan è allarmante. Greenspan, con la sua politica monetaria espansiva (cioè con tassi bassi e con molta liquidità), ha dato avvio alle bolle. Ora i suoi successori hanno le mani legate. Devono proseguire quella politica se non vogliono bloccare il sistema, ma così facendo continuano a peggiorare la situazione (ricreano bolle). Forse Bernanke avrebbe fatto meglio a perseguire una politica un po' più prudente.

  • Banca Centrale Europea

La BCE si sta comportando come ci si poteva aspettare. E' stata attenta alle aspettative di inflazione finché queste salivano (ricordiamo l'aumento dei tassi dello 0,25% quando il petrolio stava salendo alle stelle) e quando le aspettative hanno cominciato a flettere ha prontamente ridotto i tassi di interesse. Io non ho una visione negativa della BCE. Anche perchè avere i tassi al 2-2,5% o allo 0% non fa molta differenza. Se l'economia vuole ripartire può farlo benissimo con i tassi al 2%. Se l'economia non vuole ripartire il livello dei tassi è di scarso "interesse". Avere i tassi allo 0% o al 2% non fa molta differenza se famiglie e imprese non vogliono investire e spendere perchè hanno paura del futuro! Come si dice in gergo... puoi portare il cavallo a bere, ma se non vuole bere non ci puoi fare niente (cioè, puoi ridurre i tassi fino allo 0% e iniettare tutta la liquidità possibile, ma se questi soldi non circolano ogni tentativo è inutile). In questo periodo sta succedendo proprio questo. Siamo in presenza della trappola della liquidità. In giro c'è tutta la liquidità che si vuole, ma non viene usata da nessuno (le banche non la prestano alle imprese, le imprese non investono e le famiglie non consumano). In un contesto simile, conservare un po' di margine come sta facendo la BCE, può essere molto utile fra 15-18 mesi quando il ciclo tornerà espansivo. In breve, la crisi c'è e ci sarà con tassi allo 0 o al 2%. Ma i tassi un po' più alti aiuteranno  a mantenere sotto controllo in modo più efficace l'inflazione quando riavremo la ripresa economica. Per me, tra Fed e Bce "vince" la Bce.

Prossimamente altri commenti e analisi!

AF 24/12/2008

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