La crisi (2)

  • Governi vs Banche Centrali

Dall'inizio di questa crisi (agosto 2007) e per molti mesi, i politici di tutto il mondo hanno criticato l'operato delle Banche Centrali. Indubbiamente queste istituzioni hanno molte colpe e in parte hanno contribuito alla creazione dei dissesti che oggi tutto il mondo cerca di fronteggiare. Ma a volte sembra che la stupidità dei politici sia oltre ogni limite.

Come già premesso, è vero che la politica monetaria espansiva della Federal Reserve e la sua scarsa attenzione al controllo delle banche hanno permesso la creazione della bolla immobiliare e il suo diffondersi attraverso pratiche poco chiare e titoli alquanto ambigui. La stessa colpa, per quel che riguarda la regolamentazione, è addebitabile alla Banca Centrale d'Inghilterra e alla Banca Centrale Europea (o meglio alle Banche Centrali dell'Area Euro, visto che la BCE non ha compiti di vigilanza). Su questo punto i politici hanno ragione. Ma dimenticano molti altri aspetti. Il primo, ed anche il più importante, è che la regolamentazione dei mercati è fatta proprio dai politici. Se fosse esistita una regolamentazione più dettagliata e più al passo con i tempi forse alcuni squilibri non si sarebbero creati. A ciò si aggiunga che le Banche Centrali hanno, sin dall'agosto 2007, attivato tutti gli strumenti a loro disposizione per cercare di limitare l'impatto della crisi. In alcuni casi, leggi FED, si sono creati nuovi strumenti per rispondere ai problemi, man mano che venivano a galla. Ancora, le banche centrali hanno dato una buona prova di coordinamento organizzando alcune operazioni internazionali e, in un caso, riducendo in contemporanea i tassi di interesse. Da non dimenticare è anche, soprattutto negli USA, un estremo attivismo dei banchieri centrali (in alcuni casi forse anche eccessivo). Come dire, hanno contribuito a creare il problema, ma si sono anche mossi con una certa velocità (anche se non con tempestività).

Ora guardiamo all'operato dei politici. In Europa abbiamo dovuto attendere novembre 2008 (più di un anno dall'inizio delle turbolenze) per vedere nascere un piano quasi continentale. I politici europei litigano, non riescono a mettersi d'accordo (colpa soprattutto della Germania) e alla fine partoriscono un piano che non è propriamente europeo. E', piuttosto, la somma di tanti piani nazionali. E la mancanza di coordinamento è evidente. Ad esempio, UK e Francia hanno ricapitalizzato in modo "forzoso" le banche principali. In Italia non si è ancora visto nulla. Ciò crea una evidente disparità di trattamento in nazioni che dovrebbero far parte di un mercato con regole comuni. Quindi, in Europa, abbiamo assistito a gravissimi ritardi e a una grave carenza di leadership comunitaria. Negli USA è andata anche peggio. Per due volte il Parlamento ha bloccato i piani dell'amministrazione Bush. Prima è stato bocciato il piano di salvataggio globale da 700 miliardi di dollari (che poi, fortunatamente, è stato approvato in una successiva votazione) creando un ulteriore crollo dei mercati. E più recentemente è stato bocciato il piano di salvataggio delle case automobilistiche. Tutto ciò perchè alcuni senatori sono contrari all'intervento pubblico, salvo poi continuare a proteggere l'agricoltura e ad imporre dazi su beni provenienti dall'Europa e dalla Cina. Ricordiamo poi il fallimento del salvataggio di Lehman Brothers che ha profondamente peggiorato la fiducia nei mercati (qui la colpa è al 50% fra governo Usa e Federal Reserve).

In sintesi, i politici tentano solo di scaricare le colpe sulle Banche Centrali e non guardano né alle loro responsabilità passate (regolamentazione inadeguata) né alle colpe più recenti (estrema lentezza nell'agire e mancanza di coordinamento).

  • Manovra anticrisi - Banche

Tremonti, si sa, è molto bravo nel parlare. A volte, ormai è chiaro, mente sapendo di mentire (come nel caso dei disastrosi conti pubblici, che continua a definire in linea con gli obiettivi...). Con la manovra "anticrisi" e i numerosi decretini salva banche sta superando se stesso. In primo luogo, agli annunci non seguono mai i fatti. Alle Banche italiane non è stato dato alcun sostegno, nonostante le numerose conferenze stampa tenute dal ministro. Semplicemente perchè Tremonti vorrebbe sfruttare l'occasione per fare lo sgambetto a qualche banchiere. Infatti, se negli altri Paesi europei lo Stato ha deciso "d'imperio" di dare soldi alle banche (evito di spiegare come) per aumentare il loro capitale, in Italia l'impostazione data da Tremonti è opposta. Sono le banche che devono rivolgersi al Governo. Sembra una differenza minimale, ma non è così. Infatti, se lo Stato dà soldi a tutti, ne beneficia tutto il sistema, banche sane e banche malate. I mercati interpretano questa azione in modo positivo. Se, invece, è la banca che si rivolge allo Stato il messaggio che si lancia è chiaro: sono in difficoltà, aiutami! E' ovvio che in una tale situazione, i mercati individuano immediatamente la banca in difficoltà e cominciano ad affossarne le quotazioni di borsa. Incomincerebbe una scommessa sul fallimento di quella banca, ci sarebbe prima il panico sui mercati, con quotazioni in picchiata e poi si insinuerebbe la paura anche nei depositanti che potrebbero chiudere i conti correnti aperti presso quella banca. Per questo motivo, fino ad ora, nessuna banca italiana ha chiesto l'aiuto del Governo. E anche gli altri canali a disposizione (attivati dalla Banca d'Italia e dal Tesoro) sono stati quasi completamente inutilizzati perchè le banche non vogliono manifestare le loro debolezze. Quindi, mentre all'estero le banche godono di un forte sostegno a prescindere dalla loro situazione, in Italia non si è fatto ancora nulla. E ciò, come già detto in precedenza, crea una forte disparità di trattamento per istituzioni che dovrebbero essere soggette ad una regolamentazione omogenea, visto che operano in un mercato comune. Inutile dire cosa penso di Tremonti...almeno si dia una mossa...

  • Nord vs Sud

Ad aggravare il mio giudizio negativo su Tremonti contribuisce anche la sua politica anti Meridione. Il Fondo Aree Sottoutilizzate ormai viene saccheggiato periodicamente. Si stanno utilizzando questi fondi per trovare le risorse utili al sostegno dell'economia. Il Governo afferma che si stanno riorganizzando le risorse...io non ci credo assolutamente. Semplicemente si dirottano risorse dal Sud al Nord. In questa situazione critica invece di aiutare chi sta peggio (se qualcuno se ne fosse dimenticato, nelle regioni meridionali il tasso di disoccupazione supera il 10% mentre nel Nord siamo al 3%!!!) si aiuta chi comunque se la cava e se la caverà.

A ciò si aggiunge una informazione distorta. Stampa nazionale, programmi di approfondimento (Ballarò, L'Infedele, Annozero) e telegiornali sono pronti ad organizzare articoli e puntate sui precari e i disoccupati del Nord. Non ho visto, fino ad ora, un servizio o un approfondimento sui licenziati e cassaintegrati causati dalla crisi nel Meridione! E' una vergogna! Già siamo costretti a subire la visione dei volti dei leghisti (che provocano reazioni indicibili...) a ciò si aggiunge anche una informazione fondamentalmente schierata a difesa del Nord. (la famosa e inesistente "questione settentrionale").

A tutto ciò si aggiunge la ciliegina di Alitalia che sta già riducendo in modo drastico i voli operati dagli scali meridionali (solo su Bari ha tagliato 7 voli al giorno) e che è stata salvata, però, con i soldi di tutti! Inoltre, la cara Alitalia non intende cedere alla concorrenza le rotte che non opera più. A differenza del caso Malpensa, su cui la stampa nazionale ha concentrato l'attenzione per mesi, di questi tagli nessuno si occupa. Viva l'Italia!

  • L'Italia e l'Euro

Un'ultima nota, per ora, sull'Euro. Si continua a parlar male della moneta comune (certi telegiornali fanno veramente ribrezzo per il modo superficiale con il quale trattano alcuni argomenti di economia, ogni riferimento a StudioAperto è puramente casuale) e nessuno parla seriamente di quanta protezione la moneta unica ha dato all'Italia. Il discorso è un po' complicato, spero di essere chiaro.

Quando una nazione è in difficoltà la speculazione internazionale la colpisce attaccando la sua moneta. Nel 1992 quando l'Italia era vicina alla bancarotta, la Lira fu colpita dalla speculazione e crollò. La Banca d'Italia non riuscì a fronteggiare l'attacco speculativo e la Lira fu svalutata (si abbandonarono le bande di oscillazione previste dallo SME). La svalutazione, di solito, ha tre conseguenze negative: un aumento del costo delle importazioni, un aumento dell'inflazione e una politica monetaria più restrittiva. Spiego le tre conseguenze: 1) Se una valuta si deprezza molto, ci costa di più importare. Paghiamo beni e materie prime ad un prezzo superiore. Per l'Italia una tale situazione è estremamente negativa perchè importiamo tutte le materie prime. 2) Se si importano le materie prime a prezzi più elevati, questo aumento di costo si scarica dai produttori ai consumatori, con conseguente aumento dei prezzi al consumo. Siamo in presenza del cosiddetto circolo svalutazione-inflazione. Si definisce circolo perchè se aumenta l'inflazione ciò significa che anche le nostre esportazioni sono più costose. Se le esportazioni costano di più, si riuscirà ad esportare di meno. Per favorire le esportazioni cosa facevano i Governi? Svalutavano. Con la svalutazione le nostre esportazioni diventano più competitive. Ma le mportazioni costavano di più...e ricominciava il ciclo. 3) Per spezzare la spirale svalutazione-inflazione e per difendere il valore della moneta nazionale, la banca centrale incrementa i tassi di interesse. L'aumento dei tassi rende i titoli di stato più allettanti e ciò ne fa aumentare la domanda dall'estero. Aumentando la domanda di titoli di stato, aumenta anche la domanda della moneta e termina la svalutazione (se uno straniero voleva comprare titoli di stato italiani doveva pagare in Lire. Quindi doveva comprare Lire. Se tutti comprano Lire la Lira si rafforza). Ma l'aumento dei tassi tende anche a frenare l'economia. Se l'economia frena i prezzi rallentano e si blocca l'inflazione. Il problema è risolto, ma in modo "doloroso".

Quindi, riassumendo: economia debole > attacco speculativo sulla moneta > moneta si svaluta > maggior costo import > maggiore inflazione > avvio spirale svalutazione-inflazione > banca centrale interviene aumentando i tassi > il cambio si stabilizza  > l'economia si ferma e i prezzi rallentano la corsa.

Grazie all'Euro tutto ciò non c'è più. E ci sarebbe stato sicuramente. Tale sicurezza ce la danno gli spread tra i titoli di stato italiani e i titoli di stato tedeschi. Lo spread è una semplice differenza. In questo caso ci si riferisce alla differenza tre il rendimento dei titoli di stato italiani e il rendimento dei titoli di stato tedeschi. In momenti di calma tale differenza è minima. Se non ci sono crisi in corso, i titoli di stato italiani e tedeschi offrono più o meno le stesso rendimento (visto che fanno parte di un mercato comune ed hanno una moneta e una politica monetaria comune). Quelli italiani offrono di più, perchè l'Italia è un paese economicamente più rischioso della Germania. Quindi, un investimento più rischioso deve dare un interesse maggiore. Ma, come dicevo, se non ci sono crisi e turbolenze la differenza è minima. Esempio: titolo di stato italiano offre il 3,5% quello tedesco il 3,3%. Lo spread è dello 0,2% (3,5 - 3,3). Facile. Bene, nelle ultime settimane questa differenza ha raggiunto il massimo da quando c'è l'Euro: 1,40%! Cioè, se il titolo tedesco offre il 3,3%, quello italiano, per trovare acquirenti deve offrire il 4,7%! Perchè? Perchè gli investitori non si fidano dell'Italia (deficit elevato, debito di nuovo in crescita, politiche anticrisi di bassa efficacia ecc. ecc.) e quindi per comprare i nostri titoli, che sono ritenuti più rischiosi di qualche mese fa, richiedono un interesse maggiore! E' un chiaro e inequivocabile segnale di sfiducia verso il nostro Paese! Fortunatamente, oggi, grazie all'Euro, la speculazione può colpire solo i nostri titoli di stato. Ribadisco, la spread in questi giorni è arrivato a valori mai visti da quando c'è l'unione monetaria (cioè dal 1999). Se ci fosse stata la Lira sarebbero stati anni di gravissime sofferenze...

Alla prossima puntata!

AF 03/01/2009

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