Chi stiamo salvando? Stati o banche tedesche?

Come ricordato in interventi precedenti, in Europa la crisi si è focalizzata sul salvataggio degli Stati in difficoltà. Sono ancora in bilico i famosi PIGS: Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna. La Grecia per problemi di deficit e debito pubblico, l'Irlanda per la gravissima crisi delle sue banche, che si riversa sui conti dello Stato intervenuto in loro soccorso, il Portogallo per conti pubblici non proprio in linea e per una crescita economica asfittica e la Spagna per la grave crisi del settore immobiliare, che potrebbe portare nel baratro il sistema bancario, e per una disoccupazione al 20% che potrebbe bloccare ulteriormente l'economia.

Sulla Grecia e sull'Irlanda si è intervenuti. Ma si è perso così tanto tempo che l'intervento non è risultato decisivo per placare i diffusi di timori sul rischio di frantumazione dell'intera area Euro. Il problema è stato il tentennamento dei Governi europei. Imbrigliati dalla lentezza tedesca. Angela Merkel (che mi diventa sempre più antipatica) ha temporeggiato troppo sia per mettere su il sistema di salvataggio greco sia per attivare le misure di supporto all'Irlanda. Alla fine però, dopo aver peggiorato la situazione si è deciso di intervenire.

I ritardi, intanto, hanno portato a rivolte sociali in Grecia e ad una profonda crisi in Irlanda. La Germania temporeggia perchè non vuole aiutare Paesi che non sono in linea con i parametri europei per ciò che riguarda i conti pubblici. Vuole garanzie che gli stati si impegnino a rimettere in ordine i conti e non vuole che circoli troppo liquidità per paura che salga l'inflazione. Tutte rivendicazioni abbastanza legittime. Ma nel frattempo in quei Paesi la disoccupazione cresce, l'economia ristagna e si corre verso il fallimento.

Sorge però un dubbio, che gli osservatori più attenti cominciano ad evidenziare, ma che in tv (il mezzo più utilizzato dagli italiani per informarsi) in pochi hanno reso pubblico. Siamo sicuri che quando la Germania accetta di salvare la Grecia, l'Irlanda, e chi ci sarà dopo, lo fa per animo altruista?

I dubbi sorgono osservando una semplice tabellina. Sono riportate le esposizioni dei sistemi bancari di Germania, Francia, Italia e Regno Unito verso i Paesi Pigs.

Miliardi di Dollari, II trimestre 2010 Esposizione verso Grecia Esposizione verso Irlanda Esposizione verso Portogallo Esposizione verso Spagna Esposizione totale
Germania 65,4 186,4 44,3 216,6 512,7
Italia 6,8 24,7 7,6 37,2 76,3
Francia 83,1 77,3 48,5 201,3 410,2
Regno Unito 17 187,5 29 136,5 370
Fonte: BRI

Si vede chiaramente che il sistema bancario tedesco ha una esposizione di 512 miliardi di dollari verso i Pigs. Subito dopo la Francia, 410 miliardi, e il Regno Unito, 370 miliardi. Molto meno esposte le banche italiane, 76 miliardi di dollari.

Da ciò si deve dedurre che se la Merkel lasciasse fallire uno solo di questi quattro Stati della zona Euro, poichè a catena anche gli altri tre fallirebbero, la cara cancelliera tedesca potrebbe mettere la parola fine al sistema bancario tedesco! Spero sia chiaro, se falliscono i Pigs, falliscono anche le banche tedesche! Le quali, vantando molto crediti verso questi Paesi, non avrebbero più indietro le somme pattuite, ma molto meno o nulla! Ecco perchè la Merkel fa il doppio gioco. Fa la dura per guadagnare consensi in casa e per costringere gli altri Paesi a profondi tagli dei conti pubblici facendo temere che senza politiche di aggiustamento dei conti la Germania non darà il supporto, ma poi si addolcisce e decide di salvare gli stati  che ha contribuito ad affossare con i suoi ritardi solo ed esclusivamente per evitare che le sue banche finiscano gambe all'aria. Un fallimento della Grecia poteva essere ben digerito dall'Euro e dalla zona Euro, ma non dalle banche tedesche, che sono state bravissime a nascondere i problemi di bilancio all'opinione pubblica internazionale.

A questo punto, poichè anche l'Italia sta scucendo soldi per salvare Grecia e Irlanda e poichè la revisione dei trattati europei ci metterà il cappio al collo (saremo costretti a tagliare il debito pubblico aumentando le tasse e tagliando le spese...ma i nostri politici ci stanno celando questo dettaglio) sarebbe ora che il caro Presidente del Consiglio facesse la voce grossa in Europa (non solo per le quote latte degli inutili allevatori del Nord). Visto che noi italiani stiamo dando soldi a fondi europei di salvataggio con il fine ultimo di non far fallire le banche tedesche, i tedeschi la smettano di pretendere la luna riguardo i conti pubblici! Stiamo facendo grandi sforzi per tenere in ordine i conti, stiamo aiutando i Paesi in difficoltà e, quindi, le banche di Germania e Francia...Berlusconi pretenda rispetto e ponga qualche veto, se no la beffa sarà enorme! Avremo aiutato i sistemi economico-finanziari tedeschi e francesi, e proprio loro, dall'alto della loro "superiorità", ci obbligheranno a mettere definitivamente in ginocchio l'economia italiana. Stiamo attenti!

AF 27/12/2010   

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