Filosofia

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Il Santone è il fondatore della nuova corrente filosofica che ha preso il nome di Santonismo.

Il pensiero filosofico sviluppato dal Santone è talmente articolato che, ormai da lustri, parecchi filosofi in tutto il mondo ricercano il significato di tale scuola di pensiero ( o meglio si chiedono perchè sia esistita ).

Introduciamo il Suo pensiero con qualche cenno biografico:

Il Santone, discepolo e amico di Giovanni De Grassi, ne divenne figlio adottivo dall'anno 2000. Nel corso della sua breve vita filosofica è stato autore di importanti opere sulla natura umana, sulla vita extraterrestre e sul comportamento degli animali. Ricordiamo tra le sue opere migliori "Dialogo con un cane morto"; "Ricordo dell'infanzia di Carbonara" in memoria di un suo amico morto prematuramente a causa di un incidente stradale; "Il toro è di tutti" dadicato a Roberto Anglani; "De peluria" opera molto discussa perchè non si sa se sia autobiografica o dedicata a Gianfranco De Giosa; ricordiamo anche alcune "epistulae ad Andream", alcuni motti di varia natura, un romanzo horror e infine, memorabile, l'ormai celeberrima "Opera omnia" ( non più in vendita perchè totalmente censurata ).La fama internazionale lo ha portato a tenere lezioni prima all'Università di Bari poi nella città di Omir su Marte.

Il suo pensiero filosofico può essere riassunto in poche parole:

NON E' VERO CIO' CHE VEDI MA E' VERO CIO' CHE PENSI

Questo motto riassume tutto il suo procedimento di analisi della natura. Infatti è proprio dalla NATURA che prende le mosse la dialettica del Santone per arrivare allo stadio di massimo sviluppo per la vita umana: la CONOSCENZA.

Schematicamente il procedimento di analisi si sviluppa in questo modo:

NATURA >>>> INTERPRETAZIONE >>>> INTELLETTO >>>> CONOSCENZA >>>> NON NATURA

La conoscenza è quel momento che ricollega l'intelletto alla natura e ne fa comprendere la vera realtà. Proviamo ora a spiegare passa dopo passo questo cammino conoscitivo. Iniziamo quindi dal primo momento, cioè dalla natura. Lo studio della natura per il Santone porta inevitabilmente a conclusioni ingannevoli in quanto essa ci fornisce solamente una visione di ciò che non è io, ossia la non verità. Per questo motivo la natura deve essere "capita" attraverso le fasi successive del procedimento dialettico. Per passare dalla "non verità" ad un livello conoscitivo più elevato l'uomo deve quindi interpretare la natura per comprenderne la vera essenza. La spinta interpretativa fa si che l'uomo sviluppi il proprio intelletto, forma necessaria anche per comprendere pienamente se stessi. Ed è proprio l'intelletto che indagando la natura comprende che questa ci da una visione errata della verità. Da questa fondamentale deduzione il Santone arriva alla conoscenza, fase di maggiore perfezione umana, che dal Sommo viene indicata come "la perfetta negazione della natura". Solo la conoscenza quindi permette di liberarci dagli errori in cui cadiamo nel primo contatto con la natura.

Per spiegare meglio il suo pensiero fu lo stesso Santone a fornire due esempi di come il Santonismo fosse l'unica strada giusta per conoscere la realtà. Il primo esempio ha come soggetto lo stesso filosofo. Egli infatti diceva che a prima vista tutti cadono nell'errore di considerarlo una persona seria. Solo dopo una approfondita conoscenza si capisce che il Santone è l'individuo più intelligente e simpatico mai apparso sulla faccia della Terra.

Il secondo esempio riguarda invece un suo lontano conoscente il cui nome è probabilmente Sardaro ( le fonti non ci assicurano l'assoluta sicurezza di questo nome ). Ebbene il Supremo affermava che se ci fidiamo della natura arriviamo alla conclusione che il soggetto in questione sia un cog..... . Se invece procediamo ad una analisi approfondita, utilizzando il metodo fornitoci dal filosofo, capiamo che Sardaro è un super cog..... .

In conclusione si può dire che il Santonismo sia la corrente filosofica moderna che meglio ha compreso le nuove tendenze e meglio riesce a rispondere ai nuovi interrogativi che ogni giorno il mondo pone a se stesso.