Giugno 2010

La data indicata nel titolo non è scelta in modo casuale. Il mese di giugno del prossimo anno segnerà un momento importante nel processo di normalizzazione della situazione finanziaria. Infatti, a giugno 2010 scadrà il primo maxi prestito effettuato dalla BCE alle banche europee della durata di un anno. Nello scorso giugno, la BCE ha introdotto un nuovo tipo di asta. Eravamo ancora in mesi molto difficili e si pensò di erogare alla banche un prestito della durata annuale, al tasso dell'1%. Differentemente da altre tipologie di aste, in questo caso il prestito era fatto al tasso prestabilito dell'1% e la BCE non poneva un limite ai fondi erogati. In quell'asta la BCE ha concesso 442 miliardi di euro. Per essere chiari, nel giugno del 2009, un buon numero di banche europee ha preso in prestito dalla BCE la somma complessiva di 442 miliardi di euro, denaro che sarà riconsegnato dopo 12 mesi, cioè giugno 2010, pagando su quella somma un interesse dell'1%.

Questo tipo di asta è stato ripetuto altre due volte e la BCE ha affermato che non ripeterà più questa procedura. Quindi, una volta arrivati a scadenza, questi prestiti dovranno essere rimborsati dalle banche alla BCE. Questa è la situazione. Perchè bisognerà porre particolare attenzione alle date di scadenza?

Perchè il sistema bancario dovrà restituire molto denaro, che la BCE non rimetterà più in circolo, e perchè le banche, a partire da quel momento, dovranno ritornare a chiedere fondi al mercato interbancario (cioè ad altre banche). Chiarisco: di solito una banca centrale concede prestiti alle banche e poi le banche scambiano fra di loro questi fondi se hanno problemi di liquidità (questo scambio è il mercato interbancario). La crisi aveva irrigidito il mercato interbancario perchè le banche avevano perso la fiducia reciproca. Ciò aveva fatto innalzare i tassi del mercato interbancario: le banche che prestavano, poiché avevano poca fiducia nelle altre banche, chiedevano alti tassi di interesse. Per eliminare questa "strozzatura", che si riverberava sul mercato del credito, le banche centrali hanno deciso di prestare molti più fondi direttamente alle banche, cercando di sostituirsi al mercato interbancario. Tutto ciò ha comportato due conseguenze: che le banche hanno potuto prendere a prestito dalla BCE a tassi estremamente bassi e che i tassi del mercato interbancario si sono sgonfiati. I tassi si sono sgonfiati perchè in giro c'è talmente tanta moneta che le banche vorrebbero prestarsela tra di loro, ma nessuno ne richiede. Per questo, le banche che vogliono prestare denaro, per invogliare le altre banche a prenderlo a prestito, hanno ridotto i tassi. La mossa delle banche centrali e della BCE ha funzionato. I tassi interbancari sono scesi in modo netto e le banche non hanno più avuto problemi di liquidità.

Però la situazione attuale è drogata dalla presenza di molto denaro (liquidità) in giro. Quando i prestiti straordinari della BCE scadranno, le banche dovranno pian piano restituire la liquidità alla BCE, la liquidità del sistema si ridurrà e i tassi cominceranno a risalire. Le banche non potranno più chiedere tutto ciò che vogliono alla BCE pagando solo l'1%, ma dovranno rivolgersi ad altre banche che saranno nella stessa situazione (cioè avranno visto ridursi la propria liquidità) e, quindi, i tassi saliranno. Un primo effetto sicuro della fine del prestito facile della BCE sarà l'incremento dei tassi. Ovviamente la BCE continuerà ad effettuare le aste settimanali, ma anche queste diventeranno più care e le banche non avranno a disposizione tutta la liquidità che avevano prima.

Bisognerà osservare attentamente quel periodo per capire se il passaggio da un mercato monetario drogato ad uno gradualmente normalizzato, sarà soft o se si verificherà qualche intoppo (crisi di liquidità di qualche istituto, problemi di fiducia, innalzamenti repentini dei tassi...panico).

Altra questione cui si dovrà porre attenzione saranno i bilanci delle banche. L'ingente liquidità mondiale in circolazione ha sicuramente favorito la crescita dei listini azionari. Quando il combinato disposto della riduzione della liquidità e dell'aumento dei tassi entrerà in funzione, le quotazioni azionare cominceranno a ridursi sensibilmente. Questa riduzione avrà effetti sui bilanci delle banche. Infatti, non tutti sanno che (visto che i giornalisti parlano di tette e culi) i buoni risultati di bilancio delle banche degli ultimi trimestri sono in gran parte legati al trading delle stesse banche. Cioè, le banche hanno fatto soldi comprando e vendendo azioni e così hanno rimesso in sesto i bilanci nel corso degli ultimi sei mesi (hanno ripreso a fare ciò che facevano prima...). A questo dato si deve aggiungere che è molto facile per le banche prendere denaro dalle proprie banche centrali pagando interessi tra 0 e l'1% e poi dare prestiti alla clientela con tassi del 4-5-6% ed anche più. Con questa situazione sarebbero tutti capaci di fare profitti. Anche questo "giochetto" verrà meno nel corso dei prossimi mesi e soprattutto da giugno 2010, quando scadranno le aste della BCE, la liquidità verrà drenata e i tassi cominceranno a salire. Le banche dovranno pagare interessi più alti e ciò avrà un effetto negativo sui bilanci.

Questa è la situazione. Se l'economia non si sarà ripresa in modo stabile, quel periodo sarà fondamentale per capire se ci sarà una ricaduta (e allora dovremo stare veramente molto attenti...). A mio giudizio le banche dovrebbero cominciare a programmare adesso cosa andrà fatto in quei mesi. Rischiano di cadere nuovamente nell'occhio del ciclone. Potremmo osservare dati di bilancio deludenti, quotazioni azionarie in discesa, crisi di fiducia e ritornare a fibrillare ogni giorno.

Ai risparmiatori consiglio di vendere titoli di stato e azioni a partire da marzo onde evitare situazioni spiacevoli.

Se le cose dovessero andare meglio, avremo-te solo perso un'occasione per guadagnare qualche soldino tra aprile e settembre. Ma se andassero male... non dite che non vi avevo avvisati (e che gli economisti non servono a niente...)

AF 23/12/2009

AGGIUNTA

A inizio gennaio sono state presentate alcune statistiche interessanti. La BCE ha calcolato che le banche dei paesi UE hanno acquistato ben 279 miliardi di euro di titoli di Stato nel 2009. Per fare questi acquisti hanno utilizzato i finanziamenti a basso costo erogati dalla stessa banca centrale. Questo significa, come dicevo in precedenza (sia in questo articolo che in altri interventi), che le immissioni di liquidità sono finite prevalentemente sui mercati obbligazionari e azionari. Secondo me, soprattutto sui mercati obbligazionari siamo in presenza di una bolla speculativa creata dall'eccesso di liquidità. Appena la liquidità comincerà ad essere drenata assisteremo a delle forti oscillazioni dei tassi (ovviamente verso l'alto). La situazione si complica per le Banche Centrali.

AF 31/01/2010

 

INTERVENTI