Il Paese bloccato

Un paio di notizie interessanti sono giunte negli ultimi giorni. L’ultima, di ieri, è che il numero dei ricchi in Italia, persone con patrimonio pari o superiore a 1 milione di Dollari, è ritornato a crescere nel 2009 tornando quasi ai livelli pre crisi (il fenomeno non è solo italiano, il numero di ricchi nel mondo è tornato a crescere nel 2009 dopo la riduzione marcata del 2008). Sono quasi 180000 i super ricchi in Italia. L’altra notizia, di un paio di settimane fa, è il problema dei trentenni italiani. Alta disoccupazione, bassi redditi, discontinuità di lavoro e pensione quasi sicuramente da dimenticare. Cosa ci dicono queste notizie? Ci evidenziano la frattura sociale e intergenerazionale che è presente in Italia. Sicuramente di quei nuovi ricchi ben pochi saranno trentenni e se lo sono di sicuro hanno alle spalle qualche dinastia potente. Il quadro che vien fuori è quello di una società bloccata e spaccata, in cui non c’è movimento verticale nei redditi delle persone. È molto difficile che un giovane possa scalare la classifica dei redditi grazie ai suoi soli meriti. In questo Paese non c’è futuro per i giovani e se c’è è già ipotecato dal debito pubblico. Cosa fare? Si potrebbe cominciare con l’aumentare la tassazione sui consumi. Aumentare l’iva al 25-30% (anche contro le disposizioni europee) per beni mobili che abbiano valore oltre una certa soglia non sarebbe male. Colpirebbe solo i ricchi. Che altro? Colpire la rendita e la speculazione (molto spesso legate…chi può permettersi di vivere di rendita può scommettere parte delle sue fortune speculando): incrementare almeno al 20% la tassazione sui capital gains. Perché un miliardario che guadagna 100000 euro in borsa deve pagare solo il 12.5% e invece un lavoratore dipendente che guadagna 20000-30000 euro è soggetto a tassazione notevolmente superiore? In UK stanno portando questa aliquota al 40%. E lo sta facendo un governo di destra! Noi cosa aspettiamo?

Che altro fare? Differenziare la tassazione degli interessi bancari maturati sui conti correnti. Chi possiede sul conto (o sui conti) meno di 100000 euro gira allo Stato il 10% degli interessi maturati, contro il 27% attuale. Chi possiede più di 100000 euro, per la parte eccedente, paga il 27% (come accade adesso) o anche di più.
Qualcosa si può fare. Questi sono solo piccoli esempi. Bisogna trovare risorse, caro Berlusconi e caro Tremonti, mettendo le mani nelle tasche di chi ha! Non aumentando tariffe, pedaggi, ticket o tagliando la spesa per i servizi al cittadino! Manovra che colpisce chi non ha o ha poco! Basta con le chiacchiere!

AF 23/06/2010

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