Prima la produzione o la produttività?

 

Negli ultimi anni è molto frequente sentire, in tv, o leggere, sui quotidiani o sui settimanali di approfondimento, economisti, politici e industriali invocare una più robusta crescita della produttività per l'economia italiana. Queste analisi sono focalizzate su un problema che sta emergendo nella nostra economia solo nell'ultimo decennio. Infatti, la produttività italiana in passato non aveva mai mostrato andamenti divergenti rispetto ai grandi paesi industrializzati. Sembra che questo sia il problema fondamentale della nostra economia, la strozzatura che sta impedendo all'Italia di crescere come dovrebbe. Per questo motivo si rincorrono analisi e dibattiti e si propongono le soluzioni più disparate.

C'è però un problema. Ho letto tempo addietro, ma non ricordo dove (dovrei ricercare fra le mie scartoffie), uno studio che invertiva le consuete idee economiche al riguardo. Di solito si dice: la produttività rallenta indi per cui la produzione ristagna. Dobbiamo aumentare la produttività, rendere i lavoratori più produttivi per far crescere l'economia. Ebbene, questo studio ribaltava tutte queste teorie. Esaminando molti dati sulla produttività e sulla crescita economica si evidenziava un legame esattamente opposto. E cioè è l'andamento della produzione che precede temporalmente le evoluzioni della produttività. Quindi, se la produzione aumenta, la produttività aumenta e non il contrario.

Mi chiedevo se quello studio non avesse ragione. Ci si sofferma sempre sul "come" si produce (la produttività), ma non sul "cosa" si produce (la produzione). Se si producono beni che nessuno compra che senso ha aumentare la produttività? Sempre che sia possibile aumentare la produttività in un contesto di bassa domanda. Viene naturale chiedersi se, invece, i dibattiti debbano concentrarsi sul "cosa" si produce in Italia. Insomma, sempre il solito vecchio discorso della specializzazione produttiva.

Gli industriali, invece di "buttare la croce" sui lavoratori, dovrebbero chiedersi se i loro prodotti sono all'altezza della concorrenza internazionale. Infatti, non mi sembra che la ripresa economica sia da addebitarsi all'aumento della produttività. C'è ripresa solo perchè pian piano le imprese stanno ricollocando qualitativamente le produzioni e stanno cercando di conquistare nuovi mercati. L'export ha ripreso a tirare e allora la produzione aumenta. E sono sicuro che tra un po' anche la produttività riprenderà a crescere a ritmi più sostenuti. Non perchè sia arrivata la rivoluzione industriale, ma semplicemente perchè si vende di più, si produce di più e quindi i lavoratori "devono" produrre di più.

E credo che tutti tra un po' si dimenticheranno della produttività.

Un'ultima nota: per quei 2 lettori che mi leggono e che non studiano economia...la produttività, semplificando al massimo, è il rapporto tra produzione e lavoratori (Y/N). Inoltre, negli ultimi anni in Italia questo rapporto è stato stabile anche perchè le regolarizzazioni di molti lavoratori immigrati ha fatto aumentare il denominatore molto più del numeratore, visto che questi lavoratori si dedicano a mansioni molto semplici (agricoltura ed edilizia in modo particolare).

AF 10/04/2007

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