I 20 piccoli e
grandi punti per cominciare a rinnovare in sei mesi l’economia
italiana. Io propongo, spero che qualcuno legga.
1) aumentare al 20% la tassazione sui guadagni di Borsa (capital
gains), attualmente al 12.5%. Differenziare la tassazione sugli
interessi maturati sui conti correnti bancari: 20% fino a giacenze
di 100000 euro, 27% per interessi maturati su giacenze superiori.
Lasciare invariata al 12.5% la tassazione sui titoli di stato. – è
uno scandalo che un grande speculatore possa guadagnare milioni di
euro pagando il 12.5% di tasse, mentre un operaio paga sullo
stipendio il 25-30% di Irpef. Misura che serve a raccogliere un po’
di denari e a rendere più equa la tassazione.
2) mettere all’asta tutte le tratte aeree. Vendere tutti gli scali
aeroportuali. Rafforzare l’organico delle istituzioni di vigilanza
sul trasporto aereo e migliorare la regolamentazione in materia di
rapporti con la clientela. – non interessa se il trasporto aereo lo
fa un’impresa italiana o straniera. L’importante è che sia sicuro e
puntuale. Quindi, spazio ai privati sia nell’offerta del servizio di
trasporto sia nella gestione degli scali, ma forte controllo e
potere pubblico nella regolamentazione e supervisione.
3) privatizzare Trenitalia (il solo servizio di trasporto).
Conservare la natura pubblica della rete ferroviaria cui gli
operatori pagheranno una tassa per poter effettuare il servizio di
trasporto. Le regioni metteranno a bando (seriamente) il trasporto
regionale. – il trasporto ferroviario è uno dei grossi limiti
infrastrutturali italiani. Vendendo la società dominante lo stato
avrebbe i soldi per ammodernare le linee più vetuste e rendere la
rete ferroviaria più moderna ed efficiente (vedi punto 19).
4) ridurre di 2/3 e per 5 anni la tassazione per chi avvia nuovi
impianti produttivi con più di 15 dipendenti. la riduzione si
applica ai redditi creati dai soli nuovi impianti. - Non c’è perdita
di tassazione, ma, anzi, si attraggono nuovi investimenti in Italia.
Il limite minimo dei 15 dipendenti è dettato dalla volontà di
stimolare medio-grandi imprese ad investire.
5) incrementare del 2% l’aliquota Irpef per redditi superiori a
250.000 euro destinando il maggior gettito a riduzione del debito. –
i super ricchi contribuiscono a ridurre il debito pubblico.
6) vendere la quota di Enel, mantenendo pubblica la gestione della
rete elettrica. – Aprire il mercato elettrico lasciando allo Stato
la quota di controllo della società dominante è una falsa
liberalizzazione. Si vende la quota di Enel e lo stato mantiene
pubblica la rete (l’infrastruttura). I privati pagano lo Stato per
poter utilizzare la rete e vendere l’elettricità agli utenti.
7) ridurre di 1/3 le spese per nuovi armamenti destinando il
risparmio ad abbattimento dell’Irap. – mossa che dovrebbe piacere a
destra (riduzione generalizzata di tasse) e a sinistra (riduzione
della spesa per nuovi armamenti).
8) eliminare le istituzioni provinciali e accorpare i Comuni con
meno di 1.000 abitanti al censimento del 2011 (dovrebbero essere
circa 1.900). destinare i risparmi ad abbattimento del debito. – le
attività delle province vengono trasferite alle regioni con il
relativo personale. i comuni più piccoli vengono accorpati. Vengono
cancellate le corrispondenti cariche pubbliche (presidenti delle
province, sindaci, giunte provinciali e comunali, assessori
provinciali e comunali). Meno politici, meno spesa improduttiva
(pagare i politici è ormai una spesa improduttiva…) e soprattutto,
ridurre la classe politica può servire a ridurre gli spazi per la
corruzione.
9) ridurre la pausa estiva dei tribunali a una sola settimana. Entro
due mesi obbligo di invio tramite Pec di tutte le comunicazioni
giudiziarie tra giudici e avvocati. – l’enorme pausa estiva dei
tribunali è attualmente fuori da ogni logica visti i tempi
elefantiaci della giustizia. Si cominci a lavorare di più per
smaltire gli arretrati. Utilizzare la corrispondenza elettronica
invece di quella cartacea consente di risparmiare tempo (le
comunicazioni arrivano in tempo reale) e denaro (non c’è più bisogno
di spedire gli atti processuali).
10) tassa di 1.000 euro su ogni prodotto dal costo superiore a
100.000 euro, prima casa esclusa. Introiti destinati a riduzione del
debito. – ogni bene che costi più di 100.000 euro può essere
considerato un bene di lusso (auto, moto, gioielli, orologi…) e,
quindi, chi lo compra può pagare 1.000 euro in più di tasse.
11) tassa da 1.000 euro su ogni tipo di imbarcazione oltre i 20.000
euro (escluse imbarcazioni per lavoro). Introiti destinati a
riduzione del debito. – una imbarcazione, salvo quelle utilizzate
per lavorare, è per antonomasia un bene di lusso. Quindi chi lo
compra può benissimo spendere 1.000 euro in più di tasse.
12) liberalizzazione mercato vendita carburanti. I carburanti
possono essere venduti da chiunque, rispettando i requisiti di
legge, fuori dai centri storici. Minimo 6 punti di erogazione per
area e obbligo per le compagnie di dotarsi di impianti di
distribuzione di metano in ragione di 1/3 delle aree aperte. Quelle
più piccole, con meno di sei punti di erogazione, vanno chiuse in 5
anni. Liberalizzare l’orario di apertura – si riducono i punti di
erogazione e si rende più razionale la distribuzione. I venditori
possono ridurre il prezzo della benzina se non è l’unico prodotto
che vendono, per questo si apre il mercato anche ad operatori
diversi dalle compagnie petrolifere.
13) incremento a 10.000 euro della soglia massima di deducibilità
dei versamenti annuali ai fondi pensione per redditi al di sotto dei
50.000 euro. Oltre la soglia di 50.000 euro di reddito la
deducibilità massima scende a 7.500 euro. – serve per favorire la
pensione integrativa, soprattutto per i giovani.
14) liberalizzazione del servizio postale. Vendere all’asta la metà
degli uffici postali. Ricavato destinato alla riduzione del debito.
– Abbattere il monopolio di Poste Italiane è sicuramente un bene per
la nazione (scortesia diffusa, ritardi frequenti). Il 50% degli
uffici messi all’asta passa ad operatori concorrenti che entreranno
nel mercato.
15) ritorno del controllo statale sui premi assicurativi RC auto. -
Poiché l’assicurazione RCA è obbligatoria per legge, il mercato
esiste a prescindere dalla volontà del consumatore, è obbligato ad
assicurarsi. Per questo, non è consigliabile lasciare alla libera
concorrenza un mercato indotto da un obbligo legale. È bene che
ritornino le tariffe stabilite dallo stato. La concorrenza non ha
funzionato, meglio tornare al passato.
16) obbligo di installare pannelli fotovoltaici sui tetti di tutte
le nuove costruzioni – si crea un nuovo mercato, si creano posti di
lavoro, si riduce il consumo di elettricità.
17) numero verde dedicato per le segnalazioni di truffe e di redditi
non dichiarati. A chi segnala una truffa o un evasore viene abbonato
per un anno il 20% delle tasse. Possibilità di segnalazioni anonime
– si crea un conflitto di interessi positivo: se scopro che evadi ti
denuncio e ci guadagno.
18) pubblicazione on line di tutte le dichiarazioni dei redditi
(l’occhio del vicino è meglio dell’occhio del fisco…). In questo
modo si rende più facile il punto 17 (se so che una persona va in
giro con Maserati e vedo che dichiara 8000 euro annui, faccio la
segnalazione al numero verde. Se la segnalazione è riscontrata, mi
riducono le tasse del 20% per un anno). – maggiore trasparenza di
tutta la nazione.
19) progetto “buona velocità”: incremento della velocità commerciale
della rete ferroviaria a 200 km/h concentrandosi su dorsale
adriatica (Bologna-Lecce-Taranto), tratto Salerno-Reggio Calabria,
due tratte Est-Ovest (Bari-Napoli e Roma-Pescara), tratta
Taranto-Reggio Calabria, tratta Messina-Trapani e Cagliari-Sassari.
– non si può avere una parte d’Italia fuori dai collegamenti veloci.
È un’offesa verso milioni di cittadini.
20) libertà di far apporre sulla propria vettura immagini
pubblicitarie. – piccola idea per far sì che le famiglie possano
avere una nuova e aggiuntiva fonte di reddito (potrebbero cedere lo
spazio pubblicitario in cambio di buoni benzina, in cambio di
assicurazioni gratis, in cambio di denaro…). Attualmente è vietato
dalla legge…
AF 27/03/2011
Vietata la riproduzione. Se vuoi
citare scrivi: Antonio Forte, "Se fossi al governo...", http://antonioforte.xoom.it.
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