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J.M.Keynes: Gli economisti si danno un compito troppo facile e troppo inutile se, nei tempi di tempesta, ci sanno solo dire che quando la bufera è finita il mare sarà di nuovo calmo

LETTURE CONSIGLIATE

 


Che cosa sa fare l'Italia
Anna Giunta e Salvatore Rossi

Il libro di Giunta e Rossi è stato pubblicato nel 2017 e si propone di descrivere pregi e difetti del sistema produttivo italiano. Il risultato complessivo del libro è positivo anche se lo sconsiglio a chi già studia queste tematiche, perchè non troverà nulla di particolarmente interessante. Infatti, per me che un pochino conosco l'argomento, l'unica sezione innovativa è stata il capitolo 5, all'interno del quale gli autori descrivono tre imprese italiane e utilizzano questi tre esempi per spiegare concretamente i concetti espressi nei capitoli precedenti. Con mia grande sorpresa due delle imprese esaminate sono pugliesi e una è proprio localizzata nel mio paese di nascita. Il libro si conclude con un capitolo che contiene i consigli proposti dagli autori per migliorare la struttura produttiva italiana. Consigliato a chi ha voglia di studiare e conoscere da neofita la struttura produttiva italiana con i suoi pregi e i suoi difetti. 



Storia del sistema bancario italiano
Francesco Giordano

In questo libro del 2007 si ripercorre la storia del sistema bancario italiano dall'inizio del 1900 fino a prima della crisi. Il libro è molto interessante (almeno per chi ama la storia e la storia economica in particolare) ed evidenzia l'evoluzione  nel tempo della regolamentazione, dell'operatività, ma anche del modo di guardare alla natura di una banca. Tra i numerosi aspetti, mi ha particolarmente colpito un passaggio dell'evoluzione delle regole bancarie: grazie a questo libro ho scoperto che i primi veri accordi internazionali di Basilea volti a rafforzare il capitale e la vigilanza furono presi nel 1974 a seguito del fallimento, avvenuto negli anni precedenti, di due banche abbastanza importanti. Tali fallimenti avevano minato la credibilità dei sistemi bancari e, quindi, divenne necessario un intervento internazionale e coordinato al fine di ristabilire la fiducia. Ciò che non sapevo è che le due banche fallite erano una tedesca (Bankhaus I.D. Herstatt) e una statunitense (Franklin National Bank). A distanza di alcuni decenni la storia si è ripetuta: le banche di Stati Uniti e Germania hanno combinato guai molto grossi (chiamiamoli così...) e hanno indotto gli Stati ad inasprire le regole, colpendo anche i sistemi bancari che sono stati esenti da colpe. Consigliato a chi volesse approfondire la storia del sistema bancario italiano.

 

Sobrietà
Francesco Gesualdi

Il libro di Gesualdi potrei dividerlo idealmente in due parti. La prima è composta dalle prime quattro-cinque sezioni. In queste pagine Gesualdi descrive bene le disparità esistenti nel mondo, la necessità di rivedere il nostro modo di vivere-consumare, consiglia come vivere in modo sobrio. Nella seconda parte, che mi è piaciuta meno, propone dei cambiamenti che mi sono parsi troppo poco realizzabili. Non è una critica della visione, ma una critica che riguarda la possibilità di attuare i cambiamenti proposti da Gesualdi. Di sicuro questa lettura fa riflettere e dovrebbe indurci a cambiare in modo sostanziale le nostre abitudini di vita. Consumiamo troppo, consumiamo male, non siamo attenti a ciò che compriamo e non siamo consapevoli di ciò che serve e di ciò che potremmo non comprare senza variare il nostro livello di vita. Consigliato per riflettere un po' sulla nostra vita consumistica e per capire quanto siamo fortunati, nonostante tutto.

 

Economia dei Sentimenti
Adam Smith (libro a cura di Michele Bee)

Michele Bee propone uno studio ragionato sul pensiero di Adam Smith. Il suo obiettivo, a mio parere raggiunto, è quello di ribaltare l'idea con la quale usualmente si guarda a Smith. L'economista più famoso è sempre individuato per la sua fede nella "mano invisibile", per la teorizzazione del progresso sociale come conseguenza del tornaconto personale dell'individuo. Tant'è che in molte opere si ricorda che la "Ricchezza delle Nazioni" è stata ispirata dalla favola delle api di Bernard de Mandeville. Nel libro viene proposto un confronto tra la Ricchezza delle Nazioni e la "Teoria dei sentimenti morali", opera precedente di Smith. Leggendo questa seconda opera si scopre un lato di Smith completamente negato dal mainstream economico. Uno Smith che potrei definire "sociale", che studia i rapporti umani fondandoli sui sentimenti. E fa impressione leggere nelle pagine di Smith una amara critica delle idee di Mandeville, proprio quell'autore che molti individuano come suo ispiratore. Insomma, è una lettura che ribalta completamente il modo di vedere Smith e le sue idee. Per testimoniare quanto diverso sia il vero Smith mi è sufficiente riportare una frase:"Quando la necessaria assistenza è reciprocamente offerta dall'amore, dalla gratitudine, dall'amicizia e dalla stima, la società fiorisce ed è felice".

 

Il centenario della Banca d’Italia
Interventi di P. Volcker, A. Fazio, G. Spadolini, Giovanni Paolo II, O. L. Scalfaro

Il libro è stato pubblicato nel 1994 e si compone di tre parti. Nella prima sono presentati gli interventi di Volcker, Fazio e Spadolini tenuti in occasione della cerimonia ufficiale di celebrazione dei 100 anni della Banca d’Italia. Vi è poi il discorso di papa GPII tenuto in occasione di una udienza concessa al personale della Banca d’Italia e, infine, il discorso che l’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro tenne in un incontro con dirigenti e personale della Banca. Tralasciando alcuni passaggi che a distanza di anni sembrano stonare, come gli elogi verso Antonio Fazio, vi sono due constatazioni di Volcker e Scalfaro che è interessante richiamare senza necessità di commenti. Volcker: “Qualunque sia il corso  che l’Europa decida di intraprendere con riferimento alla moneta unica, l’idea che le banche centrali possano essere libere di fissare e attuare le loro politiche monetarie, senza riguardo ai programmi e alle politiche dei loro stessi governi e delle controparti estere, è “fuori di questo mondo””. Scalfaro: “La difesa della moneta è una difesa dei diritti della persona. Che cosa è, infatti, questa moneta se non una proiezione della persona nei rapporti di natura economica? [...] la difesa della moneta è la difesa stessa dell’uomo. […] Perché la difesa della moneta di per sé non servirebbe a nulla e a nessuno, sarebbe solo un’arida questione tecnica; ma, nel momento in cui è qualche cosa che serve i diritti, i valori, la dignità della persona, allora diventa un fatto che ha la levatura, la statura, la ricchezza di quei diritti, di quei valori, di quella dignità.”

 

Convergence among Italian Regions, 1861-2011
G. Viesti, G. Pellegrini, G. Iuzzolino

Questo paper della collana Quaderni di Storia Economica della Banca d'Italia ripercorre l'andamento della divergenza territoriale in Italia dal 1861 fino ai giorni nostri. Si analizzano cinque periodi storici (1861-1913; 1914-1950; 1951-1973; 1974-1999; 1992-2009) indicando in ciascuno di essi quali motivazioni hanno incrementato e ridotto le differenze di ricchezza, istruzione, infrastrutture tra Nord, Centro e Sud Italia. Il paper è prettamente storico-descrittivo, non presenta, quindi, elaborazioni econometriche, ma è molto interessante, soprattutto per avere un'idea più dettagliata sui processi di con-divergenza delle regioni italiane. Consigliato a chi vuole approfondire i perchè della Questione Meridionale in modo serio.

 

Testa e croce. Una breve storia della moneta
Giorgio Ruffolo

Questo libro propone un "viaggio" nel corso della storia per comprendere come è nata la moneta, come si è sviluppato il suo utilizzo e quali sono le prospettive di questo strumento nel prossimo futuro. Ruffolo ha scritto un libro di agile lettura e in alcuni particolari anche molto interessante (almeno per chi voglia scoprire qualche lato particolare della storia). Non manca un finale di riflessione sulla situazione attuale, che ha trasformato radicalmente la moneta. "ricondurre la moneta alla sua funzione strumentale e normativa è il solo modo di restituirle la sua qualità di un potere al servizio dell'economia e non di un'economia al servizio di un potere. Consigliato a chi vuole approfondire in modo agile, intelligente e anche divertente la storia di quell'oggetto che ci capita spesso di maneggiare nel corso della giornata.

 

Crisi finanziarie e regolamentazione
Vincenzo D'Apice - Giovanni Ferri

Il libro di D'Apice e Ferri, utile anche come testo universitario, si divide in tre parti. Il primo capitolo è dedicato agli strumenti interpretativi economici. Cioè, si forniscono al lettore le basi di economia utili per interpretare i fenomeni economici. Tassi di cambio, bilancia dei pagamenti e politica monetaria sono il fulcro di questa prima parte. Dalla seconda parte il testo diviene descrittivo-interpretativo. Il secondo capitolo è dedicato alla descrizione delle crisi precedenti quella in corso. Dalla Grande Depressione, alla crisi asiatica, dalla crisi russa a quella argentina, dalla crisi messicana fino ai mega fallimenti societari. La terza parte è composta dai capitoli dedicati alla Grande Crisi (cronologia e cause), alla crisi europea (Grecia e Irlanda) e alle modifiche della regolamentazione finanziaria in Europa e negli Stati Uniti. Il libro è di facile lettura (anche se è necessario avere delle basi di economia...) e consente al lettore di effettuare un viaggio nella storia attraverso l'esame delle crisi economiche. Consigliato a chi vuole saperne di più sulla crisi in corso, su come ci siamo arrivati e se in passato si è visto qualcosa di simile.

 

L'impresa cooperativa: residuo del passato o proposta per una società più equilibrata? Lezione Rossi-Doria 2010
Vera Negri Zamagni

Questo breve testo, è riportata la lezione svolta dall'autrice in occasione del Premio del 2010, è una visione molto interessante dell'impresa cooperativa. Zamagni ritiene che questa forma di impresa sia stata resa marginale dalla storia e dal pensiero economico dominante quando, invece, dovrebbe rappresentare la forma più diffusa di impresa. Le cooperative sono state schiacciate da un lato dall'idea della massimizzazione del profitto, della necessità di costruire imprese grandi e con struttura piramidale, frutto del pensiero economico derivato dai sostenitori del liberismo, e dall'altro lato è stata limitata dalla presenza dello Stato nell'economia che si ritiene essere la sola forma alternativa, e più etica, all'impresa massimizzante. Per questi motivi, oltre che, in alcuni casi, per oggettivi motivi economico-finanziari, l'impresa cooperativa non ha mai avuto lo sviluppo che ci si poteva attendere da una forma che, invece, dovrebbe, a dire della Zamagni, avere un ruolo chiave nello sviluppo economico. La lezione si conclude prospettando una crescita sostanziale di questa forma associativa di impresa nel corso dei prossimi anni, proprio in risposta ai guasti che gli eccessi delle imprese massimizzanti e le inefficienze delle imprese statali hanno prodotto nel corso del tempo contribuendo a creare i presupposti della crisi. Consigliato agli amanti della cooperazione e per leggere qualche pagina controccorente. 

 

Frontiere mobili. Delocalizzazione e internazionalizzazione dei territori produttivi veneti.
a cura di M. Bertoncin, D. Marini, A. Pase

Nel testo sono riportati alcuni studi in fase di realizzazione da parte dell'Università di Padova. Sono illustrati gli studi sulle delocalizzazioni del distretto dello Sport System di Montebelluna. Si esaminano sia le vicende interne, cioè un po' di storia del distretto, sia la situazione nelle nazioni di destinazione delle delocalizzazioni: Romania, Slovacchia e Tunisia. Ritengo molto interessante il focus su Geox, che si vanta di essere una impresa del made in Italy, ma che in realtà produce poco o niente in Italia (vi basta alzare la linguetta delle scarpe Geox per leggere dove sono prodotte, se trovate scritto "made in Italy" vi premio con un libro!). Dalla lettura emerge, a mio avviso, una impostazione di fondo, che probabilmente non è condivisa dagli autori che tendono a minimizzarla: le imprese italiane hanno delcalizzato soprattutto per tagliare i costi di manodopera. Solo quando si sono accorte che i cinesi erano imbattibili su quel fronte le imprese hanno cominciato ad aumentare la qualità dei prodotti per riposizionarsi sul mercato. Ma come sempre accade in Italia, lo hanno fatto in ritardo. Si spera riescano a recuperare... Consigliato a chi non conosce il distretto di Montebelluna e a chi voglia capire qualcosa in più sulle delocalizzazioni.

 

Le imprese industriali del Mezzogiorno. Rapporto sui dati cumulativi di bilancio 2008-2010
Fondazione Ugo La Malfa

Il libro è costituito per oltre 2/3 di tabelle piene di dati sulle imprese del Mezzogiorno. Molto utile, per chi non è solito guardare dati e tavole, è la parte iniziale del Prof. Paolo Savona, il quale riassume in pochi pagine tutto ciò che emerge dai dati. Questo rapporto è il primo che la Fondazione Ugo La Malfa ha pubblicato e dovrebbe essere seguito da altri rapporti annuali. Vengono utilizzati i dati delle Camere di Commercio e di Mediobanca. La fotografia della situazione delle imprese industriali meridionali non fornisce grandi novità.  Nonostante ciò è una lettura interessante perchè vengono evidenziati i trend in atto da molti anni e che possono anticipare ciò che avverrà nei prossimi anni. Tra i diversi aspetti segnalo la crescita della quota delle spa e una riduzione delle ditte individuali (fenomeno positivo), la crescita del settore costruzioni in un contesto di riduzione delle imprese manifatturiere (fenomeno negativo). Le imprese meridionali hanno sofferto di più la crisi, ma, tra queste, le medie imprese si sono comportate meglio. Ci sono, poi, i soliti dati di confronto nord-sud: meno produttività al Sud, salari più bassi al Sud e minore redditività delle imprese meridionali. E' un rapporto facile da leggere, semplice e si può anche scaricare on line sul sito della Fondazione. Consigliato ai meridionalisti.

 

Manuale anticrisi. Come affrontare la tempesta (e non prendere decisioni sbagliate)
Fabrizio Galimberti

Il Sole 24 Ore sta pubblicando (ottobre-novembre 2011) settimanalmente dei piccoli libri sulla crisi.  Quello in oggetto è il primo numero. E' sostanzialmente un instant book che raccoglie gli articoli di Fabrizio Galimberti, editorialista dello stesso Sole 24 Ore. A mio avviso il libro è una cattiva via di mezzo. Infatti, per chi legge già il quotidiano economico italiano non è una lettura che aggiunga molto e, invece, per un profano è una lettura che in molti aspetti richiede competenze non diffuse tra il pubblico comune. Per questo motivo non hanno fatto un buon lavoro. Se avessero realmente voluto spiegare alcuni aspetti della crisi al grande pubblico avrebbero dovuto utilizzare un linguaggio più semplice e spiegare in modo più dettagliato i dettagli più importanti e i termini tecnici. D'altro canto, per chi un po' di economia la mastica, il libro si rivela una piacevole lettura, scorrevole, ma che non cambia la vita. Consigliato a chi ha almeno un po' di conoscenze in campo economico finanziario.

 

Intermezzo. Tre anni di crisi bancarie
Roberto Ruozi

Ruozi non si è sicuramente risparmiato nello scrivere questo libro: 492 pagine. Confesso che, seppur il libro tratti un argomento che mi interessa molto, è stato veramente difficile terminare la lettura. Libri così lunghi, se non sono romanzi, finiscono per annoiare. Ruozi ha voluto raccontare tre anni di crisi bancarie, e ovviamente di argomenti da trattare ne aveva a dozzine, ma secondo me ha ecceduto con la prosa. Alla fine il libro annoia anche se fornisce molte informazioni utili sull'argomento. Se mi è permesso tentare una estrema sintesi del pensiero dell'autore, potrei dire che l'idea cardine del Ruozi è che stavamo (e stiamo) vivendo, appunto, un intermezzo. Cioè un periodo di passaggio tra il modo di fare la banca  del periodo pre crisi e il modo di fare banca quando la crisi sarà finita. Per Ruozi le differenze tra il prima e il dopo non saranno molto accentuate, ma ciò non significa che nulla cambierà. Ciò che emerge dalla sua lunga analisi è un po' ciò che le persone di buon senso ripetono spesso: è necessaria una migliore regolamentazione, ma non un ruolo onnipresente e oppressivo dello Stato ed è importante un ritorno dell'etica nella conduzione degli affari. Secondo me avrebbe potuto dire le stesse cose con la metà delle pagine (e avrebbe fatto un piacere anche alla natura...). Consigliato soprattutto a chi ha molta pazienza e molto tempo a disposizione.

 

Il piccolo libro che batte il mercato finanziario!
Joel Greenblatt

La tentazione che mi è venuta, una volta terminata la lettura, è stata quella di estendere lo studio proposto nel libro anche al periodo della crisi (il libro è stato pubblicato nel 2006). Infatti, l'autore propone un procedimento abbastanza semplice per selezionare le imprese che in un arco temporale di media lunghezza (dai 5 ai 10 anni) sono riuscite a dare un rendimento maggiore rispetto alla media del mercato. Sarebbe interessante testare se la strategia ha funzionato bene anche nel corso della crisi. Il libro è focalizzato sul settore azionario americano, ma la proposta di Greenblatt può essere replicata anche sul mercato italiano ed europeo. Il libro è di facile lettura ed è scritto proprio per chi ha poca dimestichezza con formule, numeri e finanza, ma vorrebbe investire in azioni. Consigliato a chi ha un po' (forse un bel po') di fondi da investire, a chi ha una certa propensione al rischio e a chi preferisce spendere 15 euro e costruirsi da solo la strategia di investimento invece di affidarsi agli esperti (o presunti tali).

 

Io non ci casco più!
Paolo Martini, Andrea Milesio, Alberto Fedel

Avevo questo libro ormai da due anni nella mia piccola libreria e solo adesso ho trovato il tempo di leggerlo. Era un libro just in time, pubblicato nel corso della crisi per cercare di spiegare ad un ampio pubblico ciò che stava succedendo. In realtà il libro serve al risparmiatore per capire meglio quali strumenti finanziari può acquistare e capire quale sia il rischio ad essi associato. Il target ottimale di questo libro è una persona interessata a capirne di più di economia e finanza, ma che ha comunque qualche nozione di base e un minimo di elasticità mentale. Ritengo, infatti, che, seppur il libro sia stato espressamente  scritto per un ampio pubblico, in alcuni punti sia di difficile comprensione per l'italiano medio. Vista la scarsa cultura finanziaria degli italiani (non è pregiudizio, sono le indagini a livello nazionale ad evidenziare la pessima informazione e cultura finanziaria degli italiani) alcuni passaggi dovevano essere spiegati in modo più semplice. Utile per chi vuole conoscere i prodotti che può acquistare in banca, alla posta, i titoli di stato e per fare un autodiagnosi della propria propensione al rischio (ci sono anche un paio di test carini). La lettura è scorrevole ed è scritto anche in modo ironico. Lo consiglio a chi vuole farsi una idea un po' più completa sul settore finanziario (ma non pensiate che vi dia una visione completa ed esaustiva).

 

Robustezza e fragilità
Nassim Nicholas Taleb

Questo libretto non può essere letto senza avere preventivamente comprato "Il cigno nero", scritto un paio di anni prima dallo stesso autore. Io non l'ho comprato e alcune parti del libro mi sono rimaste oscure. Taleb, infatti, fa costanti e continui rimandi al suo precedente libro rendendo difficile la comprensione del testo per chi non ha letto l'opera precedente. Dopo questo avvertimento posso dire che il libro cerca in modo particolare di spiegare alcuni aspetti che hanno reso difficile il rapporto tra il risparmiatore e i mercati finanziari. Soprattutto si pone l'accento sulla sottovalutazione del rischio e sulla sostanziale inutilità dei metodi e modelli di previsione finanziaria ed economica. In effetti Taleb non ha tutti i torti, ma, come sempre, l'utilità degli strumento dipende dal modo in cui essi vengono utilizzati. Interessanti ad inizio del libro i confronti tra la natura e il mercato finanziario per capire dove quest'ultimo ha toppato e in conclusione i suggerimenti per evitare di imbattersi in un cigno nero, sia individualmente che come società.

 

La funzione della banca
Antonio de Viti de Marco

Il libro si compone di due parti, una scritta nel 1898 e una seconda nel 1934 con l’intento di ampliare e aggiornare lo scritto originario. Il testo analizza l’evoluzione della banca, delle sue funzioni, del suo agire nell’ambito della struttura economica. È un libro scritto in modo semplice, almeno per chi mastica un po’ la materia, che ogni tanto propone semplici esempi chiarificativi. Così come evidenziato nell’introduzione di Giannino Parravicini (ho letto il libro edito da UTET nel 1990), il de Viti de Marco pecca un po’ troppo nella parte conclusiva nel libro, quando non riesce a comprendere il ruolo moltiplicativo dei crediti bancari nel dar vita a nuovi depositi e, quindi, a ulteriori crediti. Ma, se mi è permessa una punta di ironia, gli esperti di fiscalità pubblica e di tassazione (e il de Viti de Marco è una colonna portante a livello internazionale della scuola sulla fiscalità pubblica) non ne capiscono molto di banche centrali e di sistema bancario! Nelle pagine conclusive mi ha colpito l’auspicio dell’autore che immagina un futuro con una banca centrale delle banche centrali in grado di coordinarle e di migliorare le relazioni commerciali intrernazionali.

 

L’Economia della truffa
John Kenneth Galbraith

Questo libro di Galbraith, l’ultimo scritto prima della sua morte, è un condensato di feroci critiche al sistema economico attuale. Il libro è del 2004, quindi, Galbraith non ha potuto osservare la crisi del 2008-2009, ma ciò di cui discute nel libro è alla base della crisi attuale. L’onnipotenza dei manager nelle aziende, i loro enormi redditi da essi stessi stabiliti, le differenze sociali, le problematiche del mondo del lavoro, sono tutti temi trattati dall’economista. Personalmente, visto che mi sono sempre occupato di banche centrali, mi ha colpito il capitolo sulla Fed. Una visione fuori dal coro ed estremamente critica della Fed, dell’allora suo presidente Greenspan e della politica monetaria in generale (che per Galbraith è quasi del tutto inutile e soprattutto inefficace). Un libro per chi vuole leggere qualcosa di interessante e fuori dalla massa scritto da un economista di fama. Mi è piaciuta anche l’introduzione di Deaglio.

 

L'instabilità finanziaria: dalla crisi asiatica ai mutui subprime
Vincenzo D'Apice - Giovanni Ferri

Su questo libro c'è un conflitto di interessi: il prof. Ferri mi segue da ormai 5 anni. Quindi, mi limiterò a scrivere di cosa tratta il libro, senza fornire giudizi. Nel libro, di circa 100 pagine, si cerca di esaminare la crisi sub prime (cioè la crisi in corso), ma con un'ottica che getta lo sguardo sul passato, soprattutto quello recente. Infatti, dopo una introduzione utile a spiegare cosa sono le crisi, ad evidenziare le diverse tipologie di crisi, le teorie che cercano di spiegare il loro manifestarsi e un approfondimento sul come esse si propagano, si passa ad una seconda sezione focalizzata sulle crisi che hanno preceduto quella scoppiata nel 2007-2008. Quindi, crisi in Messico, crisi asiatiche, crisi in America Latina ma anche i fallimenti industriali (ad esempio Parmalat ed Enron). In conclusione un lungo capitolo sulla crisi sub prime. Il libro, che è una via di mezzo tra un libro divulgativo e un libro scientifico, può essere utile a chi vuole cercare di capire le ragioni della crisi che ha reso così "interessante" il ruolo degli economisti negli ultimi anni.

 

La crisi economica mondiale
Giulio Sapelli

Il prof. Sapelli cerca di evidenziare in poche pagine le cause che hanno portato alla crisi economica scoppiata nella seconda metà del 2007. Nel libro, molto agile da leggere, si sottolineano i soliti punti deboli, sia italiani quanto internazionali. A dire la verità, ciò che dice Sapelli è ciò che pensa e dice ogni economista, politico o osservatore di buon senso: è necessario combattere le rendite, è necessario avere più libertà nel mercato (ma libertà vera...), è necessaria una regolamentazione migliore, ma non opprimente, ed è imprescindibile il legame tra economia ed etica se si vuole preservare il futuro del capitalismo. Tutte considerazioni ampiamente condivisibili. Mi va di citare un piccolo passaggio, inserito nel capitolo dedicato al ruolo degli USA nel futuro scenario economico: "...se si separa definitivamente l'economia dalla morale, il primato americano è destinato a tramontare". Una osservazione molto interessante anche alla luce di alcune considerazioni fatte da Sapelli sui politici americani: egli ci fa comprendere come la visione dell'economia proposta dai democratici non è poi così tanto diversa da quella dei repubblicani. Se la realtà dei prossimi mesi-anni dovesse dargli ragione sarebbe un grave problema non sono per gli americani, ma anche per noi europei e per l'economia di tutto il mondo.

 

Possibilità economiche per i nostri nipoti - Possibilità economiche per i nostri nipoti?
John Maynard Keynes - Guido Rossi

E' un libretto di facile lettura composto di due parti. La prima è una traduzione di uno scritto di Keynes non molto conosciuto. La seconda parte, scritta da Guido Rossi, ha lo stesso titolo ma vi aggiunge un punto interrogativo. Il testo di Keynes era scritto nel corso della Grande Depressione e gettava uno sguardo oltre il periodo contingente. Si nota un ampio ottimismo dell'economista. Gran parte delle sue visioni sono poi state smentite dalla realtà, e Guido Rossi lo sottolinea nella sua riflessione. E' strano leggere riflessioni di Keynes sul lungo periodo e la sua visione prettamente idealista lo rende ancora più interessante. Le parole di Keynes dovrebbero essere lette oggi da chi regge le sorti del pianeta. Infatti, ciò che continua ad accadere è che non impariamo mai dagli errori e non riusciamo a migliorare le condizioni di vita degli uomini. Invece di una storia a "spirale" qui si vive in un vero e proprio circolo vizioso. L'umanità torna a commettere periodicamente gli stessi errori. Forse Keynes era troppo ottimista...

 

Gli albanesi in Italia
Centro studi e ricerche IDOS

Il volume, realizzato nell'ambito del progetto "Aquifalc" promosso dal Dipartimento di Scienze Economiche dell'Università di Bari, esamina ad ampio spettro il fenomeno migratorio ponendo particolare attenzione alla emigrazione albanese. Si tracciano le varie fasi di questo fenomeno, che iniziò negli anni Novanta dopo la caduta del regime comunista, e ne si analizzano tutte le sfaccettature senza remore.  Sono presentati numerosi studi, redatti da studiosi italiani ed albanesi. Si trovano approfondimenti su diverse tematiche: qualità e quantità dell'emigrazione albanese; cause dell'emigrazione; integrazione e/o marginalità nel contesto sociale italiano; rapporto italiani-albanesi; risvolti economici dell'emigrazione (con particolare riguardo al ruolo delle rimesse); progetti per l'integrazione. Un libro agile e facilmente leggibile. Consigliato a chi vuole "farsi un'idea" approfondita su cosa è l'emigrazione.

 

La paura e la speranza
Giulio Tremonti

E' bene sottolineare che il libro di GT non l'ho comprato. Ho preferito andare qualche giorno in libreria e leggerlo lì. Non mi va di spendere soldi per far incrementare le vendite di Tremonti e della Mondadori. Potrebbero distribuirli gratuitamente certi libri. Bene, così come Tremonti dice di odiare gli economisti io odio Tremonti. Dal punto di vista fiscale potrà anche avere una buona preparazione (il tributarista di Berlusconi deve per forza essere ben preparato...chi vuol capire capisca), ma come economista ha sempre fatto una pessima figura, e i risultati ottenuti e certe trovate "geniali" lo testimoniano ampiamente. Il titolo giusto sarebbe "il Terrore e la falsa speranza". Tremonti "ci marcia" sui problemi della Globalizzazione enfatizzandoli a dismisura. Per un semi statista come lui (che riluccica anche della luce del suo compagno di merende nonché Presidente del Consiglio) avere un'ottica così limitata e chiusa è indice di estrema arretratezza culturale. Mentre Tremonti enfatizza i problemi dell'Europa (troppo mercatista e con troppe regole all'interno e poco attenta a ciò che succede fuori e a ciò che importa) dimentica che grazie alla Globalizzazione ci sono centinaia di milioni di persone che stanno superando la soglia della povertà. Certo, Tremonti ha ragione quando afferma che a livello europeo e internazionale ciò che manca è una buona politica capace di regolare meglio il processo di mondializzazione con il duplice obiettivo di esaltarne gli effetti positivi e limitarne quelli negativi. Ma finché continueremo ad avere mezzi politici come lui la politica continuerà ad essere un problema, per l'Italia e per la Globalizzazione. Quindi, se vuole cominciare a risolvere la situazione e a migliorare la classe politica si faccia da parte. Il libro è politico, scritto per abbindolare qualche fesso che lo compra o per farsi incensare da qualche elettore ignorante. Sconsigliato per chi vuole leggere qualcosa di serio.

 

Torniamo ai classici
Paolo Sylos Labini

Sylos Labini, uno dei più grandi economisti italiani, ha scritto un libro di rottura. In modo particolare, la prima parte è dedicata ad una aspra critica nei confronti della visione marginalista. Questa scuola di pensiero, oggi dominante, non riesce, e Sylos Labini lo illustra bene, a spiegare le evoluzioni dell'economia nel corso del tempo. L'approccio marginalista è statico e solo con forzature teoriche si riesce a spiegare fenomeni legati allo scorrere del tempo. Questa prima corposa parte non è facilmente leggibile da tutti. E' necessario avere una buona base economica. La seconda parte, dal quarto capitolo in poi, è più discorsiva e si incentra su questioni rilevanti quali la fame, l'agricoltura, lo sviluppo e il lavoro. Lo considero una via di mezzo tra un libro divulgativo e un libro scientifico.

 

Bankitalia & i furbetti del quartierino
Fabrizio Massaro, Paolo Panerai

Pubblicato mentre il Governatore Fazio era ancora in carica, questo libro si accompagna bene a quello precedentemente consigliato perchè completa il quadro delle nefandezze compiute da questi personaggi. Inutile dilungarsi sui personaggi, ma per farvi venire la voglia di leggerlo vi posso elencare i nomi citati nel libro: Berlusconi, D'Alema, Fassino, Fazio e gentile consorte, ovviamente, Consorte, con la C maiuscola, il mitico Fiorani, Frasca e Clemente, Bossi, Tremonti, Maroni, Grillo, Siniscalco, Gnutti, Ricucci, Coppola, Caltagirone, Abete, Della Valle e molti altri...Serve per rendere chiara l'azione illegale che questi tipi avevano maldestramente escogitato, per conoscere i supporti politici e le lentezze più o meno naturali degli organi di controllo. Buona lettura. (dopo qualche mese ho anche conosciuto, per puro caso, uno degli autori, Fabrizio Massaro)

 

Capitalismo di rapina
Paolo Biondani, Mario Gerevini, Vittorio Malagutti

Denuncia libera e sfacciata di molte malefatte recenti del capitalismo italiano. Ci sono le storie del "successo" rapido e impetuoso di molti famosi italiani degli ultimi anni. La sua lettura serve per capire con chi abbiamo a che fare...e pensare che questa gente guadagna montagne di soldi infischiandosene apertamente delle leggi e non possedendo alcun tipo di moralità. L'aspetto ancor peggiore, a mio avviso, è che ci sono ancora molti italiani che osannano queste persone e le considerano esempi da seguire. Un particolare che mi ha fatto e mi fa infuriare è la sfacciataggine di queste persone: quando sono intervistate o rilasciano dichiarazioni per la carta stampata affermano sempre di comportarsi bene e di non tramare mai niente! Salvo poi, dopo un po' di tempo, essere indagati e-o condannati. Di chi si parla? (in ordine sparso) Coppola, Ricucci, Fazio, Fiorani, Gnutti, Colaninno, Berlusconi, D'Alema, Tanzi, Cragnotti, Consorte, Lonati, Tremonti, Geronzi... e chi più ne ha più ne metta. (Piccola riflessione personale: secondo me, in alcuni casi, il semplice sospetto di connivenze di qualsivoglia tipo o l'avvio di indagini, data la rilevanza istituzionale di certi incarichi, dovrebbe indurre il sospettato o l'indagato a scusarsi pubblicamente e a dimettersi dagli incarichi ricoperti. Lo so...sarebbe un comportamento da persone mature e responsabili, ma ce ne sono ancora in giro?)

 

Liberare l'economia
Marco Vitale

Il libro è del 1993. Siamo in piena era Tangentopoli e post crisi economico-sociale del 1992. Erano anni difficili. E Vitale ci propone la sua ricetta per ridare slancio alla economia nazionale: eliminare alla radice il ruolo pubblico nell'economia. Ciò che emerge, è che già allora erano ben chiari i problemi che si sarebbero potuti creare se le privatizzazioni, cuore su cui ruota tutto il libro, fossero state condotte in modo poco oculato. Alcuni problemi si sono infatti presentati anni dopo, vedi il caso Telecom. Nel libro Vitale si scaglia  contro il capitalismo italiano (è evidente l'avversione per Cuccia) e contro la classe dirigente, politici in primis. Nessuno aveva visione prospettica e ognuno era attento a preservare il proprio piccolo orticello. In realtà non molto è cambiato da allora. Speriamo che prima o poi ci sia un vero cambiamento. Vitale scriveva, acutamente, che in Italia bisognava privatizzare sia il settore pubblico sia quello privato. Ma a distanza di più di un decennio la commistione di interessi è ancora lì, limpida e intaccata.

 

Federico Caffè - Scritti quotidiani
il manifesto

Si cerca di ricostruire il pensiero e il carisma dell'economista Caffè attraverso numerosi suoi scritti pubblicati su "il manifesto" tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta. Emerge la figura di un uomo libero da preconcetti e con idee sicuramente non preconfezionate. Appare evidente la sua vicinanza alle idee riformiste ed è lampante una ispirazione di sinistra nelle sue parole. Nel libro si riportano le riflessioni di Caffè sulle questioni economiche più spinose dell'epoca (inflazione, scala mobile, liberismo, monetarismo, gli errori della politica economica italiana e molti altri temi). Da quel che si può capire leggendo i suoi interventi, ci si trova davanti un uomo non comune e non banale. Probabilmente proprio per questo motivo scomparve improvvisamente non lasciando più alcuna traccia. E' difficile vivere nel mondo moderno per uomini come Caffe'. Purtroppo!

 

Lavoro e occupazione nel Mezzogiorno
Giuseppe De Gennaro

Tra i libri qui presentati è sicuramente quello scritto nel modo peggiore! L'obiettivo del libro, i dati forniti, la dovizia di particolari vengono messi in secondo piano da un modo di scrivere troppo complicato, tipico di chi non vuol far capire al lettore cosa sta leggendo ma senza averne intenzione. Per essere più chiari: il sospetto è che l'autore per darsi arie voglia scrivere in modo complicato con il risultato, però, di scrivere male e di rendersi anche ridicolo. Eppure il libro è interessante per gli spunti di riflessione forniti sulla evoluzione agricolo-industriale del Sud Italia dall'Unità alla fine dell'Ottocento e perchè dà la possibilità di  entrare nel mondo dei contadini e degli operai dell'epoca. Gli editori dovrebbero stare più attenti anche se l'autore di un libro è un professore universitario...

 

La decrescita felice

Maurizio Pallante

Il libro è indubbiamente fuori dagli schemi tradizionali. Ci fa riflettere, molto spesso con ironia, sulle dominanti idee economiche. Ci spiega come si potrebbe decrescere migliorando la felicità. La crescita non è tutto! Il libro dovrebbe essere distribuito nelle scuole per impedire il rincretinimento generale a cui vanno incontro le giovani generazioni! Tutti che vogliono oggetti di ultima generazione perchè non si sentono soddisfatti, non sono "vivi". Fesserie! Si dovrebbe ritornare al famoso valor d'uso degli oggetti! Oggi siamo troppo legati al valore di scambio! Un esempio: a cosa serve un cellulare? A telefonare e a mandare sms. Se posso farlo comprando un cellulare di 30 euro perchè spenderne 800? Libro assolutamente consigliato! Apre la mente! Leggetelo!

 

Crescita economica

Giorgio Fuà

Fuà, uno dei più grandi studiosi della storia economica italiana, in poche pagine cerca di trasmettere al lettore un messaggio molto semplice: non bisogna riporre una fiducia sconfinata nel PIL quale misura della ricchezza di un Paese. Questa opinione è supportata da numerosi esempi che servono a chiarire il perchè di una affermazione che a molti può sembrare insensata. E, aspetto indubbiamente paradossale, sono proprio le stime del PIL nei Paesi economicamente più avanzati, le nazioni già terziarizzate, ad essere ancor meno precise. Nel libro è presente anche una ampia appendice statistica. L'aspetto che ritengo più interessante è il tentativo di Fuà di far capire al lettore che il PIL non è assolutamente un sinonimo di benessere. Libro da leggere per cominciare a distaccarsi dal dominante idem sentire economico che considera il PIL il cuore dell'esistenza umana.

 

Il libro nero delle multinazionali americane
Steve Proulx

Libro di protesta contro le grandi imprese statunitensi. L'autore evidenzia i lati oscuri di 23 multinazionali dalle più famose Ford, General Eletric, Boeing, Wall Mart, Coca Cola fino alle meno note Costco, Cargill, Bechtel. Utile per cercare di capire il mondo oscuro che circonda l'aurea positiva dei colossi internazionali diffusa dalla pubblicità. Come dice il proverbio...non è tutto oro ciò che luccica!

 

Liberalismo
Friedrich A. von Hayek

Questo lungo saggio di Hayek è uno dei testi fondamentali sul liberalismo. Viene tracciata una storia del pensiero liberale e vengono esaminati i cardini di questa teoria sociale, politica ed economica. Certo, la scienza economica ha fatto passi in avanti enormi (e ciò fa risaltare alcune evidenti lacune nei ragionamenti), ma rimane una lettura estremamente affascinante. Interessante la cosiddetta "inintenzionalità" dello scambio.

 

La leggenda della globalizzazione

Elvio dal Bosco

Libro interessante per chi cerca di leggere qualcosa di diverso rispetto alle consuete teorie economiche sulla globalizzazione. Si cerca di dimostrare che gran parte delle idee dominanti sulla realtà della globalizzazione in realtà sono fondate su dati artefatti o su presupposti sbagliati. L'autore mette in risalto che la globalizzazione non è una fenomeno nuovo, ma esisteva già a fine Ottocento; viene posto l'accento sulla forza che l'economia finanziaria esercita sull'economia reale; viene tracciato un breve excursus storico sulla storia del mercato del lavoro e sullo Stato sociale evidenziando i danni (precarizzazione da un lato e minore protezione sociale dall'altro) che il neoliberismo ha provocato nell'ultimo decennio.

 

Gli spazi della globalizzazione

Umberto Melotti, Roberto Panizza, Fabio M. Parenti

La lettura di questo libro non è agevole. Non è una lettura scorrevole. E ciò penalizza il risultato globale dell'opera. L'argomento è interessante, i dati forniti sono interessanti, ma , ripeto, la sua lettura non è appassionante. I tre autori si soffermano su quattro aspetti differenti della globalizzazione: lo "spazio" globale, i movimenti internazionali dei capitali, le migrazioni internazionali, il rapporto tra tecnologia e globalizzazione. Può essere utile per approfondire queste tematiche e per avviare una ricerca sulla globalizzazione.

 

Economia e regolamentazione del sistema finanziario

Marco Onado

Il libro del prof. Onado analizza in maniera esaustiva caratteristiche istituzioni e strumenti del sistema finanziario. Il lettore può leggervi la descrizione dell'operatività dei diversi soggetti che operano nel sistema finanziario (banca centrale, banche, i numerosi intermediari, le società di gestione dei mercati), capire ruoli e funzioni delle diverse autorità di controllo e conoscere i rischi dell'attività finanziaria. Vi è anche una buona trattazione dei diversi strumenti finanziari (azioni, titoli di stato, obbligazioni, derivati) e non manca un accenno alla teoria del portafoglio. E' un buon testo di approfondimento per chi ha già studi di economia alle spalle.

 

I fondi comuni di investimento

Francesco Cesarini, Paolo Gualtieri

Questo breve libro, edito da "il Mulino" nella sempre interessante collana "Farsi un'idea", è un utilissimo strumento per i risparmiatori alle prese con le loro scelte di investimento. I fondi di investimento vengono analizzati da tutti i punti di vista. Il lettore può farsi un'idea completa di questa forma di investimento e può, in modo più ragionato, addivenire ad una corretta scelta di investimento. I tecnicismi utilizzati nel testo sono pochi e questo rende il testo utilizzabile da tutti. Un utile ausilio per tutti i piccoli risparmiatori.

 

Capitalisti d'Italia (vol. II)
Ugo Bertone

Il secondo volume scritto da Bertone esamina il comportamento della classe imprenditoriale italiana dagli anni settanta fino al 2003. Anche questo secondo volume è scritto in modo tale da far appassionare il lettore e da condurlo alla scoperta di intrighi economici e politici. Utile per scoprire le storie di alcuni importanti uomini pubblici italiani (gli Agnelli, Cuccia, Colaninno, Berlusconi e molti altri) e per cercare di comprendere le fitte trame di interessi economici che legano un po' tutti gli attori della finanza e dell'industria in Italia. Il libro però sembra un po' troppo Agnelli dipendente. Spero che l'ottimismo presente nel libro, giustificato dal fatto che, nonostante tutto, l'economia italiana è sempre riuscita a risollevarsi da momenti difficili, sia di buon auspicio per i prossimi anni.

 

La fame nel mondo. Una sfida per tutti: lo sviluppo solidale.

Pontificio consiglio "Cor Unum"

Il libro, redatto nel 1996, evidenzia in breve le motivazioni sociali, politiche ed economiche che costringono milioni di persone nel mondo a soffrire per la denutrizione o la malnutrizione. La lettura è un esplicito invito a riflettere per tutti gli uomini delle nazioni ricche. Riflettere sul consumismo, sugli sprechi, sulle disparità economiche, sulla povertà, sull'indifferenza. Ovviamente l'appello ad una miglior distribuzione delle ricchezze dovrebbe essere accolto da tutti e non solo dai credenti (e anche fra questi quanto grande è la differenza tra intenti e azione!).

 

Capitalisti d'Italia (vol. I)

Ugo Bertone

Questo primo volume ripercorre la storia della classe imprenditoriale italiana nel periodo che va dalla fine del ventennio fascista alla fine degli anni sessanta. Libro di facile lettura, appassiona il lettore svelando alcuni retroscena economico-politici ed economico-sociali che hanno caratterizzato la storia economica italiana nel corso di decenni alquanto turbolenti per la nostra Nazione. Interessante la descrizione della fase che porta l'Italia alla fine del boom economico. Anche in questo libro viene rimarcato il ruolo marginale del mercato azionario italiano che, per lunghi decenni, è stato luogo privilegiato della speculazione più aberrante e più pericolosa, allontanando, in questo modo, i piccoli risparmiatori da questo tipo di investimento.

 

L'economia monetaria e la politica monetaria dell'Unione Europea

Mario Arcelli

Libro tecnico che permette di analizzare al meglio le diverse teorie legate alla politica monetaria. Articolata l'esposizione delle diverse teorie: la teoria classica, quella keynesiana, quella monetarista, quella di portafoglio (Tobin) e quella legata alle aspettative razionali. Utili anche gli approfondimenti sulla politica monetaria nella zona dell'Euro e sull'operato della Banca Centrale Europea.

 

Il mercato monetario e la banca centrale

Angelo Baglioni
Ottimo libro per cercare di cogliere l'essenza del mercato monetario e il ruolo della banca centrale. Il Professor Baglioni ha scritto un testo sintetico ed esaustivo allo stesso tempo. Utile anche per chi non ha molte conoscenze tecniche. Riesce a chiarire il ruolo della banca centrale nel determinare i tassi di interesse nel mercato monetario. Interessante anche il confronto fra l'operatività di tre banche centrali: BCE, Bank of England a Federal Reserve. Approfondita anche l'analisi dei numerosi sistemi di pagamento esistenti in Europa.

 

Elementi di economia corporativa

Ulisse Gobbi

Il libro in esame è stato scritto nel 1935 (l'ho comprato da un antiquario). E' però di facile lettura. Anzi, spiega i concetti economici in modo molto semplice. Credo che oggi (visto che qualche libro di economia l'ho letto...) la semplicità nello spiegare gli avvenimenti economici sia una dote rara. Per questo motivo, se fosse possibile, dovrebbe essere adottato nelle Università come testo di base. Gli argomenti trattati sono moltissimi (ricchezza,domanda,offerta,organizzazione industriale,banche, borse,salario,inflazione...) e sarebbe inutile cercare di riassumerli. Preferisco riportare due frasi. La prima è un monito molto spesso dimenticato dai Governi italiani, soprattutto negli anni '70 e '80, la seconda è una concezione dell'economia a me molto cara. "L'espediente di diminuire il valore della moneta è di quelli a cui si ricorre quando si è costretti a non pensare che ad uscire dalle gravissime difficoltà del momento" (non è quindi una politica risolutiva...); "la materia economica non si presta ad essere plasmata entro uno stampo preparato in base a premesse teoriche astratte e semplici; se si volesse ostinarsi a tentare di far questo o si romperebbe la materia o si romperebbe lo stampo".

 

Storia del capitalismo

Michel Beaud
Il Prof. Beaud traccia una lunga e dettagliata storia del capitalismo. La sua è un'ottica alquanto critica verso questo fenomeno economico. In risalto, nel suo libro, ci sono soprattutto gli aspetti più deleteri di un sistema che è sempre stato caratterizzato da luci ed ombre. Molto dettagliate le spiegazioni economiche accompagnate da numerosi dati economici. Interessante la parte conclusiva del libro. In essa l'autore individua quali saranno le cause del "ribaltamento" del mondo che, a suo dire, avverrà tra qualche decennio. Le cause scatenanti il "ribaltamento" (che farà andare in secondo piano l'Occidente a favore di nuove aree, in primis l'Oriente avanzato) sono sostanzialmente le basi dell'attuale sistema economico capitalista: la monetarizzazione di tutto (anche dei rapporti umani), la distruzione dell'ambiente, la nuova maggior forza economica e autonomia politica di alcuni grandi attori globali (Cina e India) e il passaggio da un capitalismo industriale ad uno tecnoscientifico.

 

Le rivoluzioni del capitalismo

Valerio Castronovo

Il Prof. Castronovo, uno dei maggiori studiosi di storia economica in Italia, in questo libro delinea la storia del capitalismo a partire dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Sono analizzate le varie vicende che dal Quattrocento-Cinquecento hanno portato alla graduale affermazione del capitalismo nel mondo. Interessante è anche la lettura dei passi che raccontano i periodi di crisi del capitalismo e il modo in cui questo meccanismo economico è riuscito a reinventarsi per superarli. In conclusione l'autore cerca di delineare il futuro del mondo globalizzato soffermandosi su alcune importanti tematiche (sottosviluppo, mercati finanziari, crescita senza occupazione). Raccomandato a chi parla di capitalismo senza sapere di cosa stia parlando.

 

I Leader

John P. Kotter

La funzione principale di questo manualetto del prof. Kotter è quella di spiegare bene cosa è la leadership, in cosa essa si distingue dal management e soprattutto fornisce utili consigli a chi ha intenzione di diventare un leader. Secondo me basterebbe solo un po' di buon senso per riuscire a diventare dei buoni leader, ma se Kotter ha scritto un intero libro sull'argomento un motivo ci deve pur essere...

 

Adam Smith e la nascita dell'economia politica

Piero Barucci

L'opera di Barucci permette di accostarsi alla lettura di un grande saggio universale come la Ricchezza delle Nazioni. Nel libro si possono leggere ampi passi del libro del 1776 di Smith. Barucci introduce tutti i capitoli con brevi riassunti che permettono una più agevole lettura del testo dell'economista inglese. E' una vero e proprio percorso guidato alla scoperta di un'opera che ha cambiato la storia dell'economia. Ovviamente nel libro sono riportati solo i capitoli che il Prof. Barucci ha considerato di maggiore importanza. Può rappresentare una bella tentazione all'acquisto dell'opera integrale.

 

Dibattito tra economisti italiani di fine Ottocento

Italo Magnani

La lettura aiuta la conoscenza di un periodo storico molto vivace nel dibattito fra economisti. Numerosi documenti permettono al lettore di calarsi nella realtà del tempo. Utile anche per iniziare a conoscere i protagonisti dell'epoca: Ferrara, Pantaleoni, Pareto, de Viti de Marco, Nitti. Interessante anche leggere la storia della contrapposizione fra il "Giornale degli economisti" e la "Riforma sociale".

 

L'Europa e l'economia mondiale
Vittorio Valli

Libro molto interessante per chi volesse avere uno sguardo d'insieme sull'economia mondiale. L'analisi parte dal 1870 e arriva fino ai giorni nostri. Interessanti i paragrafi dedicati all'approfondimento di alcune economie quali la Germania, la Francia, il Regno Unito, il Giappone, gli USA, la Cina. Interessanti anche i due capitoli dedicati rispettivamente alla Globalizzazione e all'evoluzione dell'economia italiana.

 

Manifesto del partito comunista
Karl Marx, Friedrich Engels
L'unico passo degno di nota del libro è la visione dei rapporti economici costruiti dalla borghesia. Marx sembra anticipare di qualche decennio la "Prima Globalizzazione". Infatti, afferma che la borghesia ha costruito un nuovo sistema nel quale "al posto dei vecchi bisogni, a soddisfare i quali bastavano i prodotti nazionali, subentrano bisogni nuovi, che per essere soddisfatti esigono i prodotti dei paesi e dei climi più lontani. In luogo dell'antico isolamento locale e nazionale, per cui ogni paese bastava a se stesso, subentra un traffico universale, una universale dipendenza delle nazioni l'una dall'altra.".

 

Friedman
AntonioMartino
Il libro cerca di sintetizzare in poche pagine le idee del grande economista, premio Nobel per l'economia nel 1976. Si parte dalle differenze rispetto alle idee di Keynes per arrivare alla enunciazione di alcune sue idee economiche. Quello che sembra più evidente è la differenza fra le idee riportate da Martino e l'attuale tendenza politica dell'economista della scuola di Chicago: 1) nel libro si afferma che Friedman è sempre stato contro i privilegi di classe. Prima delle elezioni negli USA ha sottoscritto un documento, insieme ad altri economisti, per appoggiare Bush. Non mi sembra molto coerente; 2) si dice che le sue idee, caso raro nella storia, sono state subito accolte nel mondo dell'economia. Se esaminiamo il comportamento della Federal Reserve negli USA ci accorgiamo che è l'esatto opposto di quello consigliato da Friedman. (discrezionalità vs stabilità). Meglio sorvolare poi sulla "imposta negativa sul reddito"...idea irrealizzabile e poco vantaggiosa per i ceti meno abbienti.

 

L'economia italiana
Giovanni Balcet
Balcet ripercorre la storia economica italiana dall'Unità ai giorni nostri. Anche se in modo sintetico il libro evidenzia tutti i punti fondamentali della evoluzione economica italiana. Il periodo storico è suddiviso in sottoperiodi e di ognuno sono analizzati i caratteri salienti. I periodi sono cinque: dal 1861 alla Prima Guerra Mondiale; il periodo fra le due guerre; il miracolo economico degli anni '50 e '60; la crisi degli anni '70; anni ottanta e novanta. L'ultima parte è dedicata ai problemi del Mezzogiorno, alle P.M.I. e ai distretti e all'economia italiana nel contesto mondiale. Il libro è del 1999 (nel '97 fu pubblicata la prima edizione) e mi sembra che nell'autore ci sia ancora molto ottimismo sulle possibilità di sviluppo della nostra economia. Libri più recenti come quello di Nardozzi danno una visione molto più cupe della nostra economia.

 

Dentro la crisi
Siro Lombardini
L'anno di pubblicazione del libro è il 1992. Ciò deve indurre il lettore a contestualizzare le deduzioni che Lombardini presenta nel testo. E' un libro che cerca di illustrare a grandi linee le prospettive economiche di alcuni Paesi negli anni '90. Lombardini sembra avere molta fiducia nelle prospettive economiche della "grande Germania" (dopo l'unificazione), ma la realtà non sembra, almeno per ora, avergli dato ragione. Un'altra visione prospettica sbagliata è quella della riduzione degli orari di lavoro nei Paesi più avanzati. Proprio in Germania nel corso del 2004 alcune aziende hanno aumentato l'orario settimanale di comune accordo con i sindacati per scongiurare la delocalizzazione. Importante è il risalto dato alla prospettiva di crescita della economia cinese che forse solo pochi potevano prevedere. Per quello che riguarda l'Italia nulla è cambiato in dodici anni. Problemi politici, mancanza di innovazione, sistema industriale costruito su piccole e medie aziende...i soliti mali italiani.

 

Energia. Storia e scenari
Umberto Colombo
La lettura in questione può essere utile per capire quali saranno gli scenari futuri sull'utilizzo delle fonti di energia. Quanto durerà il petrolio? e il gas naturale? quali sviluppi avrà il nucleare? le fonti rinnovabili si affermeranno con maggior velocità? L'autore ci presenta tre scenari:uno per il 2025, uno per il 2050 e uno, molto più astratto, per il 2100. Il problema è che all'inizio della trattazione l'autore sottolinea che è difficilissimo poter fare previsioni attendibili visto il gran numero di variabili da considerare e anche perchè non è possibile prevedere eventi straordinari inaspettati. Poi però parte da tre presupposti (il libro è stato pubblicato nel 2000): 1) il prezzo del petrolio rimarrà intorno ai 20 dollari al barile; 2) in Medio Oriente ci si avvia verso la pace; 3) è improbabile una nuova guerra in Iraq o nei Paesi vicini visto che gli USA hanno dimostrato nel 1990-1991 la loro netta superiorità. Avrebbe fatto meglio a non inserire nel libro previsioni...

 

Giuseppe Toniolo tra economia e storia

Amleto Spicciani

Spicciani ripercorre la vita di economista e storico di Giuseppe Toniolo. Professore di economia politica e di statistica per più di trenta anni è uno degli economisti più illustri della fine del XIX secolo. La sua visione economica fu influenzata dalla sue radici di uomo cattolico. Per il Toniolo solo una società, e quindi una economia, improntata all'etica cristiana avrebbe potuto progredire verso la perfezione. Importante inoltre il suo tentativo di mediazione fra l'economia pura, ad esempio quella dei neoclassici italiani come Pantaleoni, e la scuola storica tedesca molto più attenta alla realtà che alle leggi astratte.

 

Miracolo e declino
Giangiacomo Nardozzi
Un libro interessante per capire che fine ha fatto il "miracolo economico" degli anni '50. Il Presidente della Repubblica Ciampi lo ha consigliato quale lettura estiva. Purtroppo non è avvincente! L'esame fatto dall'autore non ci pone davanti ad una rosea prospettiva economica. Imprese sempre troppo piccole, export basato su prodotti labour intensive e quindi soggetti a forte concorrenza, scarsa innovazione produttiva, assenza produttiva dai settori in maggiore crescita...

 

Viaggio nell'economia italiana
Pierluigi Bersani - Enrico Letta
I due autori, responsabili economici del Centro-Sinistra italiano, hanno viaggiato lungo la penisola per capire i problemi di fondo della nostra economia. L'esame mette a nudo i guai che stiamo affrontando e che affronteremo nei prossimi anni. L'esame è ben fatto, così come opportune sono le ricette proposte dai due politici. Il libro potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio se, una volta eletti, non mettessero in pratica le loro buone intenzioni.

 

Come affrontare il crollo economico del 2006-2007
M. Wells Mandeville
Il libro di Mandeville profetizza per gli anni 2006-2007 un periodo di crisi economica negli USA e nel mondo. L'analisi però ha un grande vizio di fondo. Chi pensa che il libro sia pieno di dati economici preoccupanti, di grafici disastrosi o di altre diavolerie economiche si sbaglia. Infatti, l'autore basa la sua teoria sulle previsioni fatte da un veggente di nome Edgar Cayce. Costui era sicuro che il mondo avrebbe attraversato periodi di crisi ogni 24-25 anni. Il prossimo periodo di crisi sarebbe quindi il 2006-2007. Mandeville non ci dice però se sarà una crisi passeggera o una depressione. L'unica cosa certa che traspare dal libro è che l'autore non è "amico" del Presidente Bush. Se la profezia dovesse avverarsi Mandeville sarebbe sicuramente un ottimo portasfortuna piuttosto che un buon economista!

 

Storia economica d'Italia nel secolo XIX
Mario Romani
Interessante lettura di un secolo di storia economica italiana a partire dal congresso di Vienna fino alla prima fase di industrializzazione passando attraverso diverse fasi politiche (unificazione, governi di Destra, avvento della Sinistra al potere). Importante soprattutto per analizzare il passaggio da una economia e da una mentalità incentrata sull'agricoltura e sul commercio ad una basata sull'industria.

 

L'economia italiana
Federico Signorini - Ignazio Visco
Il libro di Visco e Signorini delinea l'andamento della nostra economia partendo dagli anni settanta e arrivando fino al 2002. Vengono prima analizzate le dinamiche delle più importanti variabili economiche nei tre decenni del periodo considerato e poi si conclude l'analisi con tre capitoli dedicati a tre tematiche fondamentali: la questione meridionale, il debito pubblico e la situazione dei mercati italiani.

 

La globalizzazione e i suoi oppositori
Joseph E. Stiglitz
L'autore (premio Nobel per l'economia) tesse nel suo libro una ampia e completa critica delle Istituzioni Economiche Internazionali colpevoli di non essere in grado di gestire al meglio la Globalizzazione. In modo particolare la sua critica e' rivolta verso il Fondo Monetario Internazionale che nel corso degli ultimi anni non è riuscito a prevenire o a risolvere le crisi finanziarie. Inoltre Stiglitz sottolinea la mancanza di apertura e di dialogo di questa istituzione che ha "costretto" alcune Nazioni a seguire piani di transizione, da una economia chiusa all'economia di mercato, che hanno creato situazioni di profonda crisi. Il libro quindi offre una visione autorevole del fenomeno della Globalizzazione attraverso l'ottica di un uomo che ha vissuto in prima persona (Stiglitz è stato al vertice della Banca Mondiale ed e' stato anche consigliere economico del Presidente Clinton) le pressioni che i Governi e le lobbies esercitano verso le "indipendenti" Istituzioni Internazionali.

Leggi la recensione approfondita

 

La parabola Enron
Nicola Borzi

L'autore (giornalista de Il Sole 24 ore) ripercorre la storia di uno dei più imponenti crack della storia. Interessante è anche la descrizione della vita professionale dei managers della Enron tracciato dall'autore. Si può così conoscere la personalità di Kenneth Lay (il presidente-fondatore) e di Jeffrey Skilling (il responsabile finanziario) e capire quali siano gli "istinti" che guidano queste persone. Il libro inoltre ci offre un importante spaccato delle intricate relazioni fra politica e mondo delle lobbies e dell'enorme conflitto di interessi fra aziende, revisori, banche e istituzioni.

 

La Finanza e la Banca Etica
Riccardo Milano
Il libro e' un utilissimo strumento per entrare in contatto con la nuova realtà della Finanza Etica. E' importante soprattutto per capire meglio quali fenomeni si celano dietro la Finanza Etica e quale sia il loro obiettivo: riequilibrare il rapporto tra finanza e persona riportando la persona al centro e ponendo la finanza al suo servizio. Il libro inoltre descrive l'esperienza italiana più importante di Finanza Etica, la Banca Etica.

 

Gesù come manager
Bob Briner
L'autore rilegge gli insegnamenti di Gesù in chiave manageriale. E' un modo per capire che gli insegnamenti religiosi possono essere utili anche in un mondo come quello dell'economia molto spesso sotto accusa per la mancanza di moralità.